Accanto a Dilthey, Rickert, Weber e Simmel, Jaspers merita un posto di rilievo nel dibattito che alla fine dell’Ottocento si sviluppa intorno alla scientificità delle cosiddette scienze dell’uomo. L’originalità del suo discorso epistemologico e la capacità di declinarlo nell’ambito della psiche abnorme, a partire dal concetto di esistenza, gli consente di superare lo steccato che separa “normalità” e “anormalità”. Cassa di risonanza della “normalità”, la patologia mentale rappresenta per Jaspers una amplificazione della complessità dell’umano, rilevando i limiti della possibilità di comprenderlo e spiegarlo in tutte le sue manifestazioni. Dinanzi all’avanzare delle cosiddette scienze della natura, la preoccupazione jaspersiana per il destino della filosofia significa perciò cercare di coniugare le ricerche mediche con le intuizioni della ragione pensante, l’aspirazione a un sapere certo e delimitato con la natura incerta e indefinita dell’uomo, opponendosi alla «tentazione di porlo su un unico denominatore».
Rimanere in cammino. Karl Jaspers e la crisi della filosofia
ACHELLA, STEFANIA
2012-01-01
Abstract
Accanto a Dilthey, Rickert, Weber e Simmel, Jaspers merita un posto di rilievo nel dibattito che alla fine dell’Ottocento si sviluppa intorno alla scientificità delle cosiddette scienze dell’uomo. L’originalità del suo discorso epistemologico e la capacità di declinarlo nell’ambito della psiche abnorme, a partire dal concetto di esistenza, gli consente di superare lo steccato che separa “normalità” e “anormalità”. Cassa di risonanza della “normalità”, la patologia mentale rappresenta per Jaspers una amplificazione della complessità dell’umano, rilevando i limiti della possibilità di comprenderlo e spiegarlo in tutte le sue manifestazioni. Dinanzi all’avanzare delle cosiddette scienze della natura, la preoccupazione jaspersiana per il destino della filosofia significa perciò cercare di coniugare le ricerche mediche con le intuizioni della ragione pensante, l’aspirazione a un sapere certo e delimitato con la natura incerta e indefinita dell’uomo, opponendosi alla «tentazione di porlo su un unico denominatore».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.