Nel concerto, il più teatrale tra i generi strumentali, si proietta da sempre il mito del confronto tra il singolo e la massa, tra l’individuo e la società. E i concerti per pianoforte di Mozart ci mostrano un vasto campionario di possibilità dialogiche, di situazioni “sceniche” affascinanti e avvincenti, da cogliere mediante un’analisi che individui non tanto statiche unità formali, quanto piuttosto la “vicenda” del rapporto tra il solista e l’orchestra. Il concerto in Do minore K 491, scritto nel marzo 1786, è l’ultimo d’una lunga serie di concerti composti da Mozart per le sue Akademien. È un brano complesso, inquietante, perfino spasmodico nella “lotta” che contrappone il solista all’orchestra: lo scontro ravvicinato, di violenza inaudita, a metà del primo movimento ne è il segno più manifesto. Il K 491 mette in crisi il mito consolatorio che Mozart aveva fino ad allora celebrato con gli altri suoi concerti, l’utopia illuministica di un’armoniosa, ancorché dialettica, convivenza tra individuo e società.

W. A. Mozart: concerto per pianoforte e orchestra K 491 in Do minore

PAGANNONE, Giorgio
2006-01-01

Abstract

Nel concerto, il più teatrale tra i generi strumentali, si proietta da sempre il mito del confronto tra il singolo e la massa, tra l’individuo e la società. E i concerti per pianoforte di Mozart ci mostrano un vasto campionario di possibilità dialogiche, di situazioni “sceniche” affascinanti e avvincenti, da cogliere mediante un’analisi che individui non tanto statiche unità formali, quanto piuttosto la “vicenda” del rapporto tra il solista e l’orchestra. Il concerto in Do minore K 491, scritto nel marzo 1786, è l’ultimo d’una lunga serie di concerti composti da Mozart per le sue Akademien. È un brano complesso, inquietante, perfino spasmodico nella “lotta” che contrappone il solista all’orchestra: lo scontro ravvicinato, di violenza inaudita, a metà del primo movimento ne è il segno più manifesto. Il K 491 mette in crisi il mito consolatorio che Mozart aveva fino ad allora celebrato con gli altri suoi concerti, l’utopia illuministica di un’armoniosa, ancorché dialettica, convivenza tra individuo e società.
2006
Studi superiori
8843037064
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