In questo saggio, si tenta di mostrare come per un lunghissimo periodo l'impostazione culturale dell'Occidente si sia sviluppata nella convinzione che il vissuto del corpo, nel suo essere legato al sentire, al desiderare e alle energie passionali, fosse una sorta di pietra dello scandalo del sapere, inteso come costruzione di una ragione linare, cumulativa, logicamente inesorabile. Attraversando in modo analitico illustri tradizioni interpretative, il saggio in questione ricostruisce l'itinerario sopra descritto a partire dal pensiero e dalla filosofia sociale di Socrate e di Platone, giungendo alla cultura medievale e rinascimentale, per finire alle critiche moderne contemporanee di quella che potrebbe essere definita una "ragione sensibile". In tal modo, se da un lato l'accento viene posto sulla messa al bando del sentire a vantaggio del pensiero razionale, dall'altro l'accento è anche posto verso l'elaborazione di una possibile teoria sociale delle emozioni, all'interno della quale un ruolo di primo piano è occupato da autori come Jon Elster, Daniel Bell ed Helena Flam. L'esito di tale elaborazione può riassumersi nella tesi secondo la quale la sociologia dovrebbe sviluppare una concezione dell'attore sociale non più basata sull'ordine e la prevedibilità dell'azione, bensì sull'idea che l'uomo è legato a realtà processuali aperte, problematiche, e non interamente ascrivibili alle logiche deduttive dell'analisi razionale.

Eneantios dromos: il corpo, le passioni e l'ambivalenza dell'agire

FORNARI, Fabrizio
2005-01-01

Abstract

In questo saggio, si tenta di mostrare come per un lunghissimo periodo l'impostazione culturale dell'Occidente si sia sviluppata nella convinzione che il vissuto del corpo, nel suo essere legato al sentire, al desiderare e alle energie passionali, fosse una sorta di pietra dello scandalo del sapere, inteso come costruzione di una ragione linare, cumulativa, logicamente inesorabile. Attraversando in modo analitico illustri tradizioni interpretative, il saggio in questione ricostruisce l'itinerario sopra descritto a partire dal pensiero e dalla filosofia sociale di Socrate e di Platone, giungendo alla cultura medievale e rinascimentale, per finire alle critiche moderne contemporanee di quella che potrebbe essere definita una "ragione sensibile". In tal modo, se da un lato l'accento viene posto sulla messa al bando del sentire a vantaggio del pensiero razionale, dall'altro l'accento è anche posto verso l'elaborazione di una possibile teoria sociale delle emozioni, all'interno della quale un ruolo di primo piano è occupato da autori come Jon Elster, Daniel Bell ed Helena Flam. L'esito di tale elaborazione può riassumersi nella tesi secondo la quale la sociologia dovrebbe sviluppare una concezione dell'attore sociale non più basata sull'ordine e la prevedibilità dell'azione, bensì sull'idea che l'uomo è legato a realtà processuali aperte, problematiche, e non interamente ascrivibili alle logiche deduttive dell'analisi razionale.
2005
8860740061
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/233239
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact