Uno dei temi più importanti che, soprattutto nell’ultimo trentennio, hanno impegnato la ricerca urbanistica, è certamente quello della nuova interpretazione e della riqualificazione delle parti urbane che hanno perduto il loro senso nel sistema generale della città. In Europa si è sviluppato un dibattito serrato, e le esperienze hanno riguardato praticamente tutte le città. A partire da quelle più grandi e caratterizzate da un più forte –e problematico- rapporto con la storia, la questione si è incentrata sul modo più efficace per contrastare la decadenza economica, fisica e sociale dei contesti locali, piccoli e grandi. Grande importanza hanno assunto le politiche che hanno saputo associare l’uso del piano regolatore, come sistema di tutela degli spazi di accertato interesse pubblico, con quello del progetto urbano, soprattutto di iniziativa pubblica, mirato al controllo delle caratteristiche spaziali delle trasformazioni, ma anche alla regolazione dei meccanismi economici e finanziari e al monitoraggio dei risultati delle operazioni, nelle giuste proiezioni temporali. Il rinnovo della città per parti è stato declinato in vari modi, dai vari governi locali, generalmente senza abbandonare il piano urbanistico ma puntando fortemente sul contributo del progetto, spinto alla scala architettonica e capace di consentire una molteplicità di valutazioni: sugli aspetti qualitativi dello spazio atteso, sulle fattibilità finanziarie, sulle possibilità di rapporto imprenditoriale pubblico-privato, sulla capacità di generare processi di rinnovo e di riqualificazione urbana –anche a partire dalle attese di rivalutazione fondiaria e immobiliare.

Ristrutturazione urbanistica.

ZAZZARA, Lucio
2010-01-01

Abstract

Uno dei temi più importanti che, soprattutto nell’ultimo trentennio, hanno impegnato la ricerca urbanistica, è certamente quello della nuova interpretazione e della riqualificazione delle parti urbane che hanno perduto il loro senso nel sistema generale della città. In Europa si è sviluppato un dibattito serrato, e le esperienze hanno riguardato praticamente tutte le città. A partire da quelle più grandi e caratterizzate da un più forte –e problematico- rapporto con la storia, la questione si è incentrata sul modo più efficace per contrastare la decadenza economica, fisica e sociale dei contesti locali, piccoli e grandi. Grande importanza hanno assunto le politiche che hanno saputo associare l’uso del piano regolatore, come sistema di tutela degli spazi di accertato interesse pubblico, con quello del progetto urbano, soprattutto di iniziativa pubblica, mirato al controllo delle caratteristiche spaziali delle trasformazioni, ma anche alla regolazione dei meccanismi economici e finanziari e al monitoraggio dei risultati delle operazioni, nelle giuste proiezioni temporali. Il rinnovo della città per parti è stato declinato in vari modi, dai vari governi locali, generalmente senza abbandonare il piano urbanistico ma puntando fortemente sul contributo del progetto, spinto alla scala architettonica e capace di consentire una molteplicità di valutazioni: sugli aspetti qualitativi dello spazio atteso, sulle fattibilità finanziarie, sulle possibilità di rapporto imprenditoriale pubblico-privato, sulla capacità di generare processi di rinnovo e di riqualificazione urbana –anche a partire dalle attese di rivalutazione fondiaria e immobiliare.
2010
9788895623221
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