I beni demo-etno-antropologici sono immateriali, o meglio ancora intangibili, perché vivono nel flusso culturale e costituiscono il patrimonio culturale regionale. Vivono nel flusso delle relazioni tra le persone e della loro vita quotidianamente vissuta nelle case, nelle piazze, sul posto di lavoro, nelle strade, nei mercati materiali e nei luoghi di incontro. Il senso del patrimonio culturale - ovvero ciò che lo rende degno di tutela e di valorizzazione - è la capacità di migliorare la vita comunitaria localmente, ovvero lì dove parte e si attualizzano tutte le forme di civiltà e di sviluppo sostenibile. Solo abbracciando questa prospettiva il folklore abruzzese sarà in linea con la Convenzione dell’UNESCO del 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale intangibile per il bene delle future generazioni.
Galateo Abruzzese II parte
GIANCRISTOFARO, Lia
2012-01-01
Abstract
I beni demo-etno-antropologici sono immateriali, o meglio ancora intangibili, perché vivono nel flusso culturale e costituiscono il patrimonio culturale regionale. Vivono nel flusso delle relazioni tra le persone e della loro vita quotidianamente vissuta nelle case, nelle piazze, sul posto di lavoro, nelle strade, nei mercati materiali e nei luoghi di incontro. Il senso del patrimonio culturale - ovvero ciò che lo rende degno di tutela e di valorizzazione - è la capacità di migliorare la vita comunitaria localmente, ovvero lì dove parte e si attualizzano tutte le forme di civiltà e di sviluppo sostenibile. Solo abbracciando questa prospettiva il folklore abruzzese sarà in linea con la Convenzione dell’UNESCO del 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale intangibile per il bene delle future generazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.