All’edizione del codice n. 49 conservato nella Pontificia Biblioteca Antoniana di Padova e recante un Liber privilegiorum compilato da un frate minore della Provincia S. Antonii durante il pontificato di Giovanni XXII, è premessa un’ampia introduzione nella quale si delinea il percorso dell’Ordine sulla via dei privilegi papali, anche per offrire un’altra e “complementare” storia minoritica da Francesco d’Assisi in poi. Con un’esposizione che intende essere piana e accessibile anche per i lettori non accademici o non troppo specializzati, si intende evidenziare proprio l’importanza dello ius particulare della religio francescana, una prospettiva piuttosta trascurata in sede storiografica, poiché l’ultima monografia dedicata ai privilegi dei frati Minori risale a più di ottant’anni fa. Più specificamente, il padovano Liber privilegiorum mostra come dopo la pubblicazione della Super cathedram di Bonifacio VIII (1300) la normativa pontificia sia stata adattata dall’Ordine alle proprie necessità. Apparentemente il compilatore del codice non falsificò nulla, visto che ogni parola è per lo più correttamente ripresa dalla documentazione. Però, i singoli documenti e finanche ogni passo di essi non risultano indifferentemente accettati: la falsificazione non si realizza mediante la produzione di documenti fittizi, ma a livello interpretativo e mediante un edace selezione documentaria. Un gioco che produce un diritto alternativo a quello fissato dalla sede apostolica ed offre un ucronico stato di privilegiamento dell’Ordine, presentato come il più alto possibile per la comunità minoritica che vive “amministrativamente” la vita conventuale sul limitare – o meglio ai limiti, talora travalicandoli – della legalità canonica, in bilico tra rispetto dell’autorità papale e conservazione dei propri privilegi.
Frati minori e privilegi papali tra Due e Trecento. Con l'edizione del Liber privilegiorum della Biblioteca Antoniana di Padova (cod. 49)
PACIOCCO, Roberto
2013-01-01
Abstract
All’edizione del codice n. 49 conservato nella Pontificia Biblioteca Antoniana di Padova e recante un Liber privilegiorum compilato da un frate minore della Provincia S. Antonii durante il pontificato di Giovanni XXII, è premessa un’ampia introduzione nella quale si delinea il percorso dell’Ordine sulla via dei privilegi papali, anche per offrire un’altra e “complementare” storia minoritica da Francesco d’Assisi in poi. Con un’esposizione che intende essere piana e accessibile anche per i lettori non accademici o non troppo specializzati, si intende evidenziare proprio l’importanza dello ius particulare della religio francescana, una prospettiva piuttosta trascurata in sede storiografica, poiché l’ultima monografia dedicata ai privilegi dei frati Minori risale a più di ottant’anni fa. Più specificamente, il padovano Liber privilegiorum mostra come dopo la pubblicazione della Super cathedram di Bonifacio VIII (1300) la normativa pontificia sia stata adattata dall’Ordine alle proprie necessità. Apparentemente il compilatore del codice non falsificò nulla, visto che ogni parola è per lo più correttamente ripresa dalla documentazione. Però, i singoli documenti e finanche ogni passo di essi non risultano indifferentemente accettati: la falsificazione non si realizza mediante la produzione di documenti fittizi, ma a livello interpretativo e mediante un edace selezione documentaria. Un gioco che produce un diritto alternativo a quello fissato dalla sede apostolica ed offre un ucronico stato di privilegiamento dell’Ordine, presentato come il più alto possibile per la comunità minoritica che vive “amministrativamente” la vita conventuale sul limitare – o meglio ai limiti, talora travalicandoli – della legalità canonica, in bilico tra rispetto dell’autorità papale e conservazione dei propri privilegi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.