La peculiarità di questa festa è nel bionomio Santo-serpente: nelle civiltà antiche e recenti (la Caldeo-Mesopotamica, la Paleomessicana, l’Ebrea, la Cristiana, solo per citarne alcune), il rettile si è andato caricando di valori positivi e negativi, come il suo veleno-controveleno che, analogicamente al suo letargo-risveglio, sospende il limite tra la vita e la morte, rappresenta la fragilità del confine tra bene e male, condensa l’umana angoscia di subire eventi naturali imprevedibili ed incontrollabili; insomma, concentra le ambiguità culturali di millenni. Non per niente, a Cocullo il simbolo si propone sul Santo nelle vesti di una finzione, poiché le serpi, selezionate dagli esperti nelle campagne del circondario, non sono velenose. Perciò, l’attuale festa di s. Domenico di Cocullo non è pensabile tanto come momento clou di un modello folkorico, quanto come temporaneo tassello di un percorso di religiosità popolare che ha un’anima propria e che non vuole essere né un fatto commerciale, né un feticcio turistico, né uno strumento di potere, ma una positiva esternazione dell’essere.

Considerazioni sul culto cocullese

GIANCRISTOFARO, Lia
2007-01-01

Abstract

La peculiarità di questa festa è nel bionomio Santo-serpente: nelle civiltà antiche e recenti (la Caldeo-Mesopotamica, la Paleomessicana, l’Ebrea, la Cristiana, solo per citarne alcune), il rettile si è andato caricando di valori positivi e negativi, come il suo veleno-controveleno che, analogicamente al suo letargo-risveglio, sospende il limite tra la vita e la morte, rappresenta la fragilità del confine tra bene e male, condensa l’umana angoscia di subire eventi naturali imprevedibili ed incontrollabili; insomma, concentra le ambiguità culturali di millenni. Non per niente, a Cocullo il simbolo si propone sul Santo nelle vesti di una finzione, poiché le serpi, selezionate dagli esperti nelle campagne del circondario, non sono velenose. Perciò, l’attuale festa di s. Domenico di Cocullo non è pensabile tanto come momento clou di un modello folkorico, quanto come temporaneo tassello di un percorso di religiosità popolare che ha un’anima propria e che non vuole essere né un fatto commerciale, né un feticcio turistico, né uno strumento di potere, ma una positiva esternazione dell’essere.
2007
9788890194023
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