Il contributo costituisce il secondo capitolo, a carattere essenzialmente metodologico, della prima parte del volume curato dall’Autore dal titolo “Norme e procedure per il controllo della qualità ambientale”. La trattazione è orientata alla ricerca di strumenti idonei a promuovere capacità di controllo del territorio che pongano come obiettivo primario la valorizzazione del patrimonio ambientale. All’interno di una concezione sistemica del territorio viene individuato come strumento che può rivelarsi di particolare efficacia, rispetto a obiettivi prefissati, la prefigurazione di “scenari possibili” capaci di esprimere l’azione di trasformazione in termini di manufatti compatibili attraverso i quali essa può concretamente attuarsi. Lo scenario è inteso non come modello astratto precostituito monodirezionato, assunto una volta per tutte, ma come ipotesi tendenziale formulabile sulla base di probabili modelli d’interazione tra i fattori della trasformazione, con valore relativo in quanto per sua natura verificabile alle determinate condizioni poste a monte e pertanto, non configurabile come strumento normativo a carattere prescrittivo. Ragioni queste che inducono a ritenere che sia opportuno fissare i principi informatori della trasformazione che dettino le coordinate del campo entro il quale la trasformazione medesima può avvenire. Tali principi sono esplicitati in termini di “fattori evolutivi” a scala territoriale (fisici, storici, socio-economici, normativi, di mercato) e a scala di manufatto edilizio o colturale (comportamentali, tipologici, tecnologici). Il contributo, sulla base di questi assunti, individua per ogni singolo sub-settore d’uso (agricolo, abitativo, turistico, produttivo, infrastrutturale) compatibile con le vocazioni prevalenti degli Ambiti Territoriali (AA.TT.) i fattori di trasformazione proiettabili nel futuro prossimo e i manufatti congruenti con gli scenari da essi indotti.

Gli usi per le vocazioni prevalenti negli AA.TT.

FALASCA, Carmine
1995-01-01

Abstract

Il contributo costituisce il secondo capitolo, a carattere essenzialmente metodologico, della prima parte del volume curato dall’Autore dal titolo “Norme e procedure per il controllo della qualità ambientale”. La trattazione è orientata alla ricerca di strumenti idonei a promuovere capacità di controllo del territorio che pongano come obiettivo primario la valorizzazione del patrimonio ambientale. All’interno di una concezione sistemica del territorio viene individuato come strumento che può rivelarsi di particolare efficacia, rispetto a obiettivi prefissati, la prefigurazione di “scenari possibili” capaci di esprimere l’azione di trasformazione in termini di manufatti compatibili attraverso i quali essa può concretamente attuarsi. Lo scenario è inteso non come modello astratto precostituito monodirezionato, assunto una volta per tutte, ma come ipotesi tendenziale formulabile sulla base di probabili modelli d’interazione tra i fattori della trasformazione, con valore relativo in quanto per sua natura verificabile alle determinate condizioni poste a monte e pertanto, non configurabile come strumento normativo a carattere prescrittivo. Ragioni queste che inducono a ritenere che sia opportuno fissare i principi informatori della trasformazione che dettino le coordinate del campo entro il quale la trasformazione medesima può avvenire. Tali principi sono esplicitati in termini di “fattori evolutivi” a scala territoriale (fisici, storici, socio-economici, normativi, di mercato) e a scala di manufatto edilizio o colturale (comportamentali, tipologici, tecnologici). Il contributo, sulla base di questi assunti, individua per ogni singolo sub-settore d’uso (agricolo, abitativo, turistico, produttivo, infrastrutturale) compatibile con le vocazioni prevalenti degli Ambiti Territoriali (AA.TT.) i fattori di trasformazione proiettabili nel futuro prossimo e i manufatti congruenti con gli scenari da essi indotti.
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