Gli elementi di connessione tra i diversi punti della percorrenza autostradale, hanno a poco a poco modificato il peso del proprio ruolo sulle trasformazioni del territorio, fino a determinare in maniera rilevante gli assetti e gli sviluppi delle aree metropolitane e dei centri urbani attraversati. Di contro il progetto infrastrutturale, per questi spazi, non ha mai adeguato i propri programmi alle modificazioni che comunque genera, rimanendo sostanzialmente legato alle logiche di natura trasportista. L’intento della ricerca è quello di capire quali sono i margini all’interno dei quali possono trovare forma le ragioni dell’architettura per questi spazi, nella convinzione che, l’espressione di questi luoghi, deve necessariamente misurarsi con gli obiettivi di una qualità condivisa, ovvero restituire alle forme dell’architettura il fondamento indispensabile di conoscenza e di trasformazione dei luoghi, indagando sulle possibili relazioni tra forme ed eventi, anche quando, come in questo caso, assumono caratteri dichiaratamente oppositivi. La strategia risolutiva deve, pertanto, riconoscere una capacità ermeneutica al progetto, come atto primario di conoscenza del luogo per poterne proporre una trasformazione consapevole. Inteso in questi termini il progetto diventa la traduzione architettonica di quella possibilità di trasformazione.

Paesaggi paralleli. Architettura e spazio dei nodi infrastrutturali

POTENZA, Domenico Antonio
2000-01-01

Abstract

Gli elementi di connessione tra i diversi punti della percorrenza autostradale, hanno a poco a poco modificato il peso del proprio ruolo sulle trasformazioni del territorio, fino a determinare in maniera rilevante gli assetti e gli sviluppi delle aree metropolitane e dei centri urbani attraversati. Di contro il progetto infrastrutturale, per questi spazi, non ha mai adeguato i propri programmi alle modificazioni che comunque genera, rimanendo sostanzialmente legato alle logiche di natura trasportista. L’intento della ricerca è quello di capire quali sono i margini all’interno dei quali possono trovare forma le ragioni dell’architettura per questi spazi, nella convinzione che, l’espressione di questi luoghi, deve necessariamente misurarsi con gli obiettivi di una qualità condivisa, ovvero restituire alle forme dell’architettura il fondamento indispensabile di conoscenza e di trasformazione dei luoghi, indagando sulle possibili relazioni tra forme ed eventi, anche quando, come in questo caso, assumono caratteri dichiaratamente oppositivi. La strategia risolutiva deve, pertanto, riconoscere una capacità ermeneutica al progetto, come atto primario di conoscenza del luogo per poterne proporre una trasformazione consapevole. Inteso in questi termini il progetto diventa la traduzione architettonica di quella possibilità di trasformazione.
2000
9788884312662
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