Rosati Beniamino, medico/filantropo ed ecologista ante-litteram(1881-1978), fu legato alla figura di Benedetto Croce. Negli anni Cinquanta, alternandosi tra Napoli e la nativa S. Eusanio del Sangro, cominciò le sue battaglie in nome dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, quando, in pieno boom economico, l’ecologia non era di moda, soprattutto in un Abruzzo che, rimasto ai margini del processo di industrializzazione, negli anni Sessanta cercava frettolosamente di recuperare, avallando l’industria petrolchimica, la quale altrove aveva già mostrato di avere un costo ambientale e sanitario enorme, di gran lunga superiore al beneficio dei posti di lavoro e dell’effettivo apporto di energia elettrica per il Paese. Nel 1963, non appena si diffuse la notizia (salutata con entusiasmo dalla classe politica locale) che una raffineria di petrolio si sarebbe insediata nella pianura del Sangro, a meno di due chilometri dalla costa e appena a due passi dalla splendida abbazia di S. Giovanni in Venere, Rosati iniziò la sua battaglia. Dalla sua furono Alda ed Elena Croce, nonchè abruzzesi illustri come Raffaele Mattioli, Ignazio Silone, Federico Spoltore e Corrado Marciani, cui si unirono giovani intellettuali come Emiliano Giancristofaro e Antonino Di Giorgio, che insieme a lui fondarono la sezione abruzzese di Italia Nostra.
Rosati Beniamino, medico/filantropo (1881-1978)
GIANCRISTOFARO, Lia
2006-01-01
Abstract
Rosati Beniamino, medico/filantropo ed ecologista ante-litteram(1881-1978), fu legato alla figura di Benedetto Croce. Negli anni Cinquanta, alternandosi tra Napoli e la nativa S. Eusanio del Sangro, cominciò le sue battaglie in nome dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, quando, in pieno boom economico, l’ecologia non era di moda, soprattutto in un Abruzzo che, rimasto ai margini del processo di industrializzazione, negli anni Sessanta cercava frettolosamente di recuperare, avallando l’industria petrolchimica, la quale altrove aveva già mostrato di avere un costo ambientale e sanitario enorme, di gran lunga superiore al beneficio dei posti di lavoro e dell’effettivo apporto di energia elettrica per il Paese. Nel 1963, non appena si diffuse la notizia (salutata con entusiasmo dalla classe politica locale) che una raffineria di petrolio si sarebbe insediata nella pianura del Sangro, a meno di due chilometri dalla costa e appena a due passi dalla splendida abbazia di S. Giovanni in Venere, Rosati iniziò la sua battaglia. Dalla sua furono Alda ed Elena Croce, nonchè abruzzesi illustri come Raffaele Mattioli, Ignazio Silone, Federico Spoltore e Corrado Marciani, cui si unirono giovani intellettuali come Emiliano Giancristofaro e Antonino Di Giorgio, che insieme a lui fondarono la sezione abruzzese di Italia Nostra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.