Pascal D’Angelo, poeta del piccone e della pala (the pick and shovel poet, venne definito dai critici), può essere considerato il precursore della letteratura italiana d’emigrazione. La sua grandezza si manifestò soprattutto nella capacità di sognare, propria del pastore, e di sorprendersi, dapprima, nell’infanzia, di fronte alla mitica e magica sospensione delle cose che lo circondano, poi, nella giovinezza, di fronte alla brutale esperienza lavorativa all’estero. E il suo limite, come tutti gli scrittori etichettati quali ethnic writers, consistette nell’aver fatto esclusivo oggetto letterario delle sue opere la propria biografia di emigrato diseredato. Per anni dimenticato, l’autore è stato di recente restituito all’Abruzzo e all’Italia grazie alla prima traduzione in lingua italiana del volume Son of Italy da parte di una piccola casa editrice di Salerno; l’inaspettato successo dell’operazione ha portato, già nel 1999, l’editore campano a chiedere all'amministrazione di Introdacqua di acquisire al patrimonio comunale la casa natale di Pascal D'Angelo, di dedicare la biblioteca pubblico all’illustre compaesano e di istituire un premio letterario per autori italiani all'estero. Le attività sono culminate, nel 2001, con la creazione, a Mercato San Severino (Salerno), del Centro di Documentazione Internazionale per la Letteratura d’Emigrazione “Pascal D’Angelo”, gemellato col Comune di Introdacqua.
D'Angelo Pascal (1884-1932)
GIANCRISTOFARO, Lia
2006-01-01
Abstract
Pascal D’Angelo, poeta del piccone e della pala (the pick and shovel poet, venne definito dai critici), può essere considerato il precursore della letteratura italiana d’emigrazione. La sua grandezza si manifestò soprattutto nella capacità di sognare, propria del pastore, e di sorprendersi, dapprima, nell’infanzia, di fronte alla mitica e magica sospensione delle cose che lo circondano, poi, nella giovinezza, di fronte alla brutale esperienza lavorativa all’estero. E il suo limite, come tutti gli scrittori etichettati quali ethnic writers, consistette nell’aver fatto esclusivo oggetto letterario delle sue opere la propria biografia di emigrato diseredato. Per anni dimenticato, l’autore è stato di recente restituito all’Abruzzo e all’Italia grazie alla prima traduzione in lingua italiana del volume Son of Italy da parte di una piccola casa editrice di Salerno; l’inaspettato successo dell’operazione ha portato, già nel 1999, l’editore campano a chiedere all'amministrazione di Introdacqua di acquisire al patrimonio comunale la casa natale di Pascal D'Angelo, di dedicare la biblioteca pubblico all’illustre compaesano e di istituire un premio letterario per autori italiani all'estero. Le attività sono culminate, nel 2001, con la creazione, a Mercato San Severino (Salerno), del Centro di Documentazione Internazionale per la Letteratura d’Emigrazione “Pascal D’Angelo”, gemellato col Comune di Introdacqua.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.