Gli elementi di connessione tra i diversi punti della percorrenza autostradale, i nodi di scambio, hanno a poco a poco modificato il peso del proprio ruolo sulle trasformazioni del territorio, fino a determinare in maniera rilevante gli assetti e gli sviluppi delle aree metropolitane e dei centri urbani attraversati. Di contro il progetto infrastrutturale, per questi spazi, non ha mai adeguato i propri programmi alle modificazioni che comunque genera, rimanendo sostanzialmente legato alle logiche di natura trasportista. Manca quella strategia fondamentale di integrazione che dovrebbe garantire un processo di sviluppo unitario, inteso come sommatoria di specificità diverse per le quali non è più sostenibile una modificazione per parti autonome, pena il fallimento dell’intero sistema. Il testo prova ad interrogarsi su quali siano i margini all’interno dei quali possono trovare forma le ragioni dell’architettura per questi spazi, nella convinzione che, l’espressione di questi luoghi, debba necessariamente misurarsi con gli obiettivi di una qualità condivisa, ovvero restituire alle forme dell’architettura il fondamento indispensabile di conoscenza e di trasformazione dei luoghi, indagando sulle possibili relazioni tra forme ed eventi, anche quando, come in questo caso, assumono caratteri dichiaratamente oppositivi.
Infrastrutture e territorio: forme, spazi e figure della trasformazione contemporanea.
Domenico Potenza
2001-01-01
Abstract
Gli elementi di connessione tra i diversi punti della percorrenza autostradale, i nodi di scambio, hanno a poco a poco modificato il peso del proprio ruolo sulle trasformazioni del territorio, fino a determinare in maniera rilevante gli assetti e gli sviluppi delle aree metropolitane e dei centri urbani attraversati. Di contro il progetto infrastrutturale, per questi spazi, non ha mai adeguato i propri programmi alle modificazioni che comunque genera, rimanendo sostanzialmente legato alle logiche di natura trasportista. Manca quella strategia fondamentale di integrazione che dovrebbe garantire un processo di sviluppo unitario, inteso come sommatoria di specificità diverse per le quali non è più sostenibile una modificazione per parti autonome, pena il fallimento dell’intero sistema. Il testo prova ad interrogarsi su quali siano i margini all’interno dei quali possono trovare forma le ragioni dell’architettura per questi spazi, nella convinzione che, l’espressione di questi luoghi, debba necessariamente misurarsi con gli obiettivi di una qualità condivisa, ovvero restituire alle forme dell’architettura il fondamento indispensabile di conoscenza e di trasformazione dei luoghi, indagando sulle possibili relazioni tra forme ed eventi, anche quando, come in questo caso, assumono caratteri dichiaratamente oppositivi.File | Dimensione | Formato | |
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