Il progetto è finalizzato a dare vita a un “luogo” urbano in aree di risulta dalla dismissione di una stazione ferroviaria di estensione pari a circa 13 ettari nel cuore di una città di recente formazione in continua crescita essenzialmente incentrata sulle dinamiche di una fiorente economia di scambio. La ricerca progettuale muove dall’assunzione della nozione di luogo come spazio qualificato dotato dei caratteri distintivi della permanenza e della riconoscibilità, in una realtà urbana priva di una centralità figurativamente e funzionalmente identitaria. L’approccio di tipo organicista nell’assumere il sistema degli elementi esistenti come matrice della trasformazione compatibile ha individuato nei componenti caratterizzanti la realtà ambientale costiera della fascia adriatica, il mare e la pineta, l’acqua e il verde, gli ingredienti vitalizzanti di una spazialità prevalentemente “vuota” che si vuole rendere riconoscibile proprio in quanto “diversa” dal pieno indifferenziato del costruito circostante e memorizzatrice, in quanto alla permanenza, dei valori della tipicità locale. La soluzione assunta pertanto è quella di un campo relazionale fondamentalmente vuoto di alta valenza ambientale al cui interno opera una serie ridotta di elementi figurativi di stinti per punti e per linee ad andamento ordinato e congruente con la struttura generale dalla quale si origina. In tal senso il parametro relazionale assume il ruolo di strumento di controllo non solo quantitativo-funzionale ma anche e soprattutto qualitativo della configurazione spaziale complessiva.
Utilizzo unitario delle aree di risulta della ferrovia e zone annesse nella città di Pescara
FALASCA, Carmine;FORLANI, Maria Cristina;ZAZZARA, Lucio
1982-01-01
Abstract
Il progetto è finalizzato a dare vita a un “luogo” urbano in aree di risulta dalla dismissione di una stazione ferroviaria di estensione pari a circa 13 ettari nel cuore di una città di recente formazione in continua crescita essenzialmente incentrata sulle dinamiche di una fiorente economia di scambio. La ricerca progettuale muove dall’assunzione della nozione di luogo come spazio qualificato dotato dei caratteri distintivi della permanenza e della riconoscibilità, in una realtà urbana priva di una centralità figurativamente e funzionalmente identitaria. L’approccio di tipo organicista nell’assumere il sistema degli elementi esistenti come matrice della trasformazione compatibile ha individuato nei componenti caratterizzanti la realtà ambientale costiera della fascia adriatica, il mare e la pineta, l’acqua e il verde, gli ingredienti vitalizzanti di una spazialità prevalentemente “vuota” che si vuole rendere riconoscibile proprio in quanto “diversa” dal pieno indifferenziato del costruito circostante e memorizzatrice, in quanto alla permanenza, dei valori della tipicità locale. La soluzione assunta pertanto è quella di un campo relazionale fondamentalmente vuoto di alta valenza ambientale al cui interno opera una serie ridotta di elementi figurativi di stinti per punti e per linee ad andamento ordinato e congruente con la struttura generale dalla quale si origina. In tal senso il parametro relazionale assume il ruolo di strumento di controllo non solo quantitativo-funzionale ma anche e soprattutto qualitativo della configurazione spaziale complessiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.