Il filo che lega questi saggi è una riflessione sulla funzione che in diverse epoche l’immagine assume nella creazione letteraria, sia come motore nell'elaborazione mitopoietica dei testi sia come chiave di lettura privilegiata per l’interpretazione del senso della scrittura. Tra luoghi reali e metaforici, paesaggi marini, treni e stazioni, ritratti e dipinti, viene proposta una campionatura di autori e di opere più e meno noti della nostra tradizione letteraria, non senza interferenze e incroci fra letteratura e arti figurative, come nel caso di Magalotti, di D’Annunzio e di de Pisis. Ad essere indagato è il processo immaginativo che dal significato più “alto” suggerito da Dante (Pg. XVII, 13-18) giunge a quello che Calvino, parlando di visibilità, ascrive al suo procedimento creativo, un nodo che abbraccia la «generazione spontanea» delle immagini e l’intenzionalità del pensiero discorsivo.
L'immagine dei luoghi. Studi letterari dal Barocco al Novecento.
DI NALLO, Antonella
2012-01-01
Abstract
Il filo che lega questi saggi è una riflessione sulla funzione che in diverse epoche l’immagine assume nella creazione letteraria, sia come motore nell'elaborazione mitopoietica dei testi sia come chiave di lettura privilegiata per l’interpretazione del senso della scrittura. Tra luoghi reali e metaforici, paesaggi marini, treni e stazioni, ritratti e dipinti, viene proposta una campionatura di autori e di opere più e meno noti della nostra tradizione letteraria, non senza interferenze e incroci fra letteratura e arti figurative, come nel caso di Magalotti, di D’Annunzio e di de Pisis. Ad essere indagato è il processo immaginativo che dal significato più “alto” suggerito da Dante (Pg. XVII, 13-18) giunge a quello che Calvino, parlando di visibilità, ascrive al suo procedimento creativo, un nodo che abbraccia la «generazione spontanea» delle immagini e l’intenzionalità del pensiero discorsivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.