“CICLABILIA nasce come mescolanza di termini tra la parola bicicletta (e le sue possibili derivazioni biciclo - ciclo - ciclabile) e la parola meraviglia (o meglio la sua radice latina ‘mirabilia’). CICLABILIA è insomma un gioco di parole composto per evidenziare un vero e proprio paradosso: e cioè che possa suscitare meraviglia tornare a parlare, ad Aprilia, di un uso diffuso e prevalente della bicicletta nel centro urbano come mezzo di trasporto per le cose di tutti i giorni (il lavoro, la scuola, e poi lo svago). Curioso che tutto ciò avvenga in una città dove, all’origine, la maggior parte della gente andava in bicicletta (magari per tradizione esportata dalle terre di provenienza) e dove tuttora, anche se non come mezzo prevalente, la bicicletta è ancora usata da vasti strati della popolazione. L’uso della bicicletta ad Aprilia ha infatti radici antiche, provenienti dalle abitudini dei pionieri, e ciò forse spiega l’ostinazione all’uso di un mezzo economico, ecologico, salutare ma certo insicuro nella città delle macchine , da parte d’alcuni anziani piuttosto che tra i giovani e gli adulti. Si assiste così ad un secondo paradosso, per il quale la disponibilità di una risorsa economica, ecologica, sicura e salutare come la bicicletta (resa possibile dalle potenzialità del nostro territorio (che è in piano, non è soggetto ai venti e fa parte della provincia più soleggiata d’Italia) sia sotto utilizzata o addirittura messa da parte in favore di modi di circolazione meno economici, ecologici, sicuri e salutari. CICLABILIA nasce dunque attorno ad una scommessa, o, meglio, attorno ad una serie di scommesse: - favorire un altro modo di muoversi in città (almeno in quella parte di città dove maggiore è la concentrazione d’attività, di servizi e, se volete, di valori simbolici; - riscoprire una delle poche, autentiche tradizioni di questa città (l’uso della bicicletta); - ridurre i rischi da traffico e gli inquinamenti prodotti (acustico, visivo, olfattivo, chimico) creando le condizioni per una riduzione delle auto giornalmente in circolazione; - pensare, e quindi progettare, quelle poche, semplici misure che rendano oggi possibile a tutti utilizzare la bicicletta in città senza con ciò rischiare la salute, o almeno la pelle. CICLABILIA però non è solo un progetto ma è un programma, fatto d’iniziative diverse e articolate nel tempo, perché crediamo che la semplice proposta di un progetto, bello o brutto che sia, non basti ad invertire una tendenza all’uso smodato dell’automobile che è ormai diffusa tra tutte le età e tra tutte le classi sociali. CICLABILIA infine è promossa e realizzata da un gruppo esteso d’associazioni di base e di semplici appassionati del pedale che per l’occasione si è imposto il nome di COORDINAMENTO PER LE PISTE CICLABILI, il cui fine comune è di diffondere una ritrovata cultura del vivere urbano.” 23 maggio 1992.
Ciclabilia: percorsi ciclabili urbani, Aprilia
ROVIGATTI, Pietro
2000-01-01
Abstract
“CICLABILIA nasce come mescolanza di termini tra la parola bicicletta (e le sue possibili derivazioni biciclo - ciclo - ciclabile) e la parola meraviglia (o meglio la sua radice latina ‘mirabilia’). CICLABILIA è insomma un gioco di parole composto per evidenziare un vero e proprio paradosso: e cioè che possa suscitare meraviglia tornare a parlare, ad Aprilia, di un uso diffuso e prevalente della bicicletta nel centro urbano come mezzo di trasporto per le cose di tutti i giorni (il lavoro, la scuola, e poi lo svago). Curioso che tutto ciò avvenga in una città dove, all’origine, la maggior parte della gente andava in bicicletta (magari per tradizione esportata dalle terre di provenienza) e dove tuttora, anche se non come mezzo prevalente, la bicicletta è ancora usata da vasti strati della popolazione. L’uso della bicicletta ad Aprilia ha infatti radici antiche, provenienti dalle abitudini dei pionieri, e ciò forse spiega l’ostinazione all’uso di un mezzo economico, ecologico, salutare ma certo insicuro nella città delle macchine , da parte d’alcuni anziani piuttosto che tra i giovani e gli adulti. Si assiste così ad un secondo paradosso, per il quale la disponibilità di una risorsa economica, ecologica, sicura e salutare come la bicicletta (resa possibile dalle potenzialità del nostro territorio (che è in piano, non è soggetto ai venti e fa parte della provincia più soleggiata d’Italia) sia sotto utilizzata o addirittura messa da parte in favore di modi di circolazione meno economici, ecologici, sicuri e salutari. CICLABILIA nasce dunque attorno ad una scommessa, o, meglio, attorno ad una serie di scommesse: - favorire un altro modo di muoversi in città (almeno in quella parte di città dove maggiore è la concentrazione d’attività, di servizi e, se volete, di valori simbolici; - riscoprire una delle poche, autentiche tradizioni di questa città (l’uso della bicicletta); - ridurre i rischi da traffico e gli inquinamenti prodotti (acustico, visivo, olfattivo, chimico) creando le condizioni per una riduzione delle auto giornalmente in circolazione; - pensare, e quindi progettare, quelle poche, semplici misure che rendano oggi possibile a tutti utilizzare la bicicletta in città senza con ciò rischiare la salute, o almeno la pelle. CICLABILIA però non è solo un progetto ma è un programma, fatto d’iniziative diverse e articolate nel tempo, perché crediamo che la semplice proposta di un progetto, bello o brutto che sia, non basti ad invertire una tendenza all’uso smodato dell’automobile che è ormai diffusa tra tutte le età e tra tutte le classi sociali. CICLABILIA infine è promossa e realizzata da un gruppo esteso d’associazioni di base e di semplici appassionati del pedale che per l’occasione si è imposto il nome di COORDINAMENTO PER LE PISTE CICLABILI, il cui fine comune è di diffondere una ritrovata cultura del vivere urbano.” 23 maggio 1992.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.