Nel capitolo si esaminano le metriche risk-adjusted e gli indicatori di valore, la cui significatività e valore informativo sono stati enfatizzati dalla crisi finanziaria contestualmente all’attenzione posta alle criticità mostrate dalle tradizionali misure della performance bancaria. Le RAPM (Risk-Adjusted Performance Measures) e il valore economico aggiunto sono trattati prima nei profili di misurazione e nelle connesse opzioni di calcolo, integrando le scelte compiute dai nostri maggiori gruppi bancari con indicazioni tratte sia dall’analisi dei bilanci sia dalla lettura delle disposizioni di vigilanza. Lo studio della configurazione di capitale più adatta per esprimere le misure (regolamentare o economico) si estende poi ad altre accezioni (capitale diversificato o non, allocato o impiegato) quando si passa a esaminare il modello di allocazione del capitale e di monitoraggio del valore creato. In tale contesto il capitolo si focalizza sia sulle RAPM per business unit sia sul valore calcolato per settore di attività e per cliente. Ne derivano orientamenti su possibili manovre di sostegno al processo di creazione di valore, a cui si affiancano considerazioni relative all’impatto sulla formula del valore generato dalle richieste alle banche, provenienti da più parti, di maggiori dotazioni di patrimonio.
Gli indicatori risk-adjusted e di valore: modalità di misurazione e ambiti di utilizzo
BIRINDELLI, GIULIANA
2012-01-01
Abstract
Nel capitolo si esaminano le metriche risk-adjusted e gli indicatori di valore, la cui significatività e valore informativo sono stati enfatizzati dalla crisi finanziaria contestualmente all’attenzione posta alle criticità mostrate dalle tradizionali misure della performance bancaria. Le RAPM (Risk-Adjusted Performance Measures) e il valore economico aggiunto sono trattati prima nei profili di misurazione e nelle connesse opzioni di calcolo, integrando le scelte compiute dai nostri maggiori gruppi bancari con indicazioni tratte sia dall’analisi dei bilanci sia dalla lettura delle disposizioni di vigilanza. Lo studio della configurazione di capitale più adatta per esprimere le misure (regolamentare o economico) si estende poi ad altre accezioni (capitale diversificato o non, allocato o impiegato) quando si passa a esaminare il modello di allocazione del capitale e di monitoraggio del valore creato. In tale contesto il capitolo si focalizza sia sulle RAPM per business unit sia sul valore calcolato per settore di attività e per cliente. Ne derivano orientamenti su possibili manovre di sostegno al processo di creazione di valore, a cui si affiancano considerazioni relative all’impatto sulla formula del valore generato dalle richieste alle banche, provenienti da più parti, di maggiori dotazioni di patrimonio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.