I risultati della ricerca sul senso eno-gastronomico nella letteratura dannunziana sono molteplici, e ad essa si deve innanzitutto l’opportunità di guardare le cose anche da un’altra prospettiva. Il tema del cibo di casa, del gusto locale, quotidiano e irripetibile, embricato del bisogno familiare e materno perennemente insoddisfatto, si affianca alla complessità dell’attuale paesaggio emozionale del cibo, che in D’Annunzio già diviene elemento dell’alimentazione moderna e del suo flusso culturale che, allora come oggi, si muove tra i poli contrapposti del “locale” e del “globale”, tra la produzione artigianale e industriale, tra la domesticità e la razionalizzazione.
Presentazione
GIANCRISTOFARO, Lia
2013-01-01
Abstract
I risultati della ricerca sul senso eno-gastronomico nella letteratura dannunziana sono molteplici, e ad essa si deve innanzitutto l’opportunità di guardare le cose anche da un’altra prospettiva. Il tema del cibo di casa, del gusto locale, quotidiano e irripetibile, embricato del bisogno familiare e materno perennemente insoddisfatto, si affianca alla complessità dell’attuale paesaggio emozionale del cibo, che in D’Annunzio già diviene elemento dell’alimentazione moderna e del suo flusso culturale che, allora come oggi, si muove tra i poli contrapposti del “locale” e del “globale”, tra la produzione artigianale e industriale, tra la domesticità e la razionalizzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.