I campi privilegiati d’indagine critica di Bertozzi sono due: i poeti rivoluzionari "du dernier tiers du XXe siècle" (più precisamente "les poètes maudits" di Verlaine con l’aggiunta di Charles Cros, Lautréamont e altri "maudits") e i movimenti d’avanguardia (con particolare attenzione al Futurismo, Dadaismo, Surrealismo). Non mancano comunque alcune escursioni in altri secoli indagando, per esempio, su Maurice Scève o François Maynard, superate però decisamente da quelle svolte in campo esoterico (per esempio sull’alchimia, sulla magia, sulla mitologia del serpente, sulla metafisica del suicidio). In quanto agli assi portanti del suo sistema critico, primeggia quello chiamato da molti suoi allievi «l’imbuto bertozziano». Esso prende in considerazione l’evoluzione del materiale letterario, dividendo la letteratura del periodo moderno e contemporaneo in tre fasi: la fase di estensione, la fase di concentrazione e la fase infinita/infinitesimale. Nella prima, considerato che la nascita della poesia moderna vera e propria si può datare con Jean-Jacques Rousseau e la sua spinta utopistica alla ricerca del "bonheur"; che gli illuministi sono stati i primi a uscire programmaticamente dall’ormai stagnante imitazione dei classici e della natura esercitata per secoli; che il Romanticismo infine trova in un suo nuovo spazio, la sua parola vergine, non ripetuta. La fase di concentrazione che ha inizio con Baudelaire e avrà una spinta considerevole, determinante con Rimbaud. Bertozzi considera appartenente alla fase di estensione tutta quell’arte basata sull’aneddoto, la letteratura, per esempio, che racconta una storia. Mentre per concentrazione si deve intendere quell’attenzione rivolta alla singola parola, fino alla lettera, al fonema. Nella fase infinita/infinitesimale si assiste invece al ribaltamento dell’imbuto: l’estremità del cannello è in alto, la bocca in basso. È con l’Inismo dunque che una nuova fase di espansione prende inizio: se prima "la route de l’avant-garde se serrait en entonnoir", per dirlo meglio in francese, ora ci troviamo in una larghissima piazza – penso alla Place de l’Étoile di Paris – da cui prendono avvio i boulevards del futuro.

Prefazione

PROIA, Francesco
2013-01-01

Abstract

I campi privilegiati d’indagine critica di Bertozzi sono due: i poeti rivoluzionari "du dernier tiers du XXe siècle" (più precisamente "les poètes maudits" di Verlaine con l’aggiunta di Charles Cros, Lautréamont e altri "maudits") e i movimenti d’avanguardia (con particolare attenzione al Futurismo, Dadaismo, Surrealismo). Non mancano comunque alcune escursioni in altri secoli indagando, per esempio, su Maurice Scève o François Maynard, superate però decisamente da quelle svolte in campo esoterico (per esempio sull’alchimia, sulla magia, sulla mitologia del serpente, sulla metafisica del suicidio). In quanto agli assi portanti del suo sistema critico, primeggia quello chiamato da molti suoi allievi «l’imbuto bertozziano». Esso prende in considerazione l’evoluzione del materiale letterario, dividendo la letteratura del periodo moderno e contemporaneo in tre fasi: la fase di estensione, la fase di concentrazione e la fase infinita/infinitesimale. Nella prima, considerato che la nascita della poesia moderna vera e propria si può datare con Jean-Jacques Rousseau e la sua spinta utopistica alla ricerca del "bonheur"; che gli illuministi sono stati i primi a uscire programmaticamente dall’ormai stagnante imitazione dei classici e della natura esercitata per secoli; che il Romanticismo infine trova in un suo nuovo spazio, la sua parola vergine, non ripetuta. La fase di concentrazione che ha inizio con Baudelaire e avrà una spinta considerevole, determinante con Rimbaud. Bertozzi considera appartenente alla fase di estensione tutta quell’arte basata sull’aneddoto, la letteratura, per esempio, che racconta una storia. Mentre per concentrazione si deve intendere quell’attenzione rivolta alla singola parola, fino alla lettera, al fonema. Nella fase infinita/infinitesimale si assiste invece al ribaltamento dell’imbuto: l’estremità del cannello è in alto, la bocca in basso. È con l’Inismo dunque che una nuova fase di espansione prende inizio: se prima "la route de l’avant-garde se serrait en entonnoir", per dirlo meglio in francese, ora ci troviamo in una larghissima piazza – penso alla Place de l’Étoile di Paris – da cui prendono avvio i boulevards del futuro.
2013
9788863443295
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/504886
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