Il romanzo di Canepa si origina sull'idea -di fantasia- del ritrovamento di un manoscritto sconosciuto di Petrarca. Di fatto la vicenda del sonetto ritrovato è nella sostanza pretestuosa e largamente pre-testuale: funge da innesco, fornisce punti di ripresa narrativa, si pone come nodo di convergenza e di diramazione di tutto quanto pare ruotargli intorno ed è invece il vero centro della vicenda: la bizzarria di ciò che attiene all’esistere e, nella caoticità dei segni rintracciabili nelle cose, il nesso tra sapere e non sapere, la certezza che l’inevitabile difettività del conoscibile non debba tradursi in resa da parte dell’uomo, in passività. L’exergo montaliano tratto dalla Casa dei doganieri è del tutto esplicito nell’immagine della bussola impazzita e del conto dei dadi che “più non torna”.
Introduzione
QUIRICONI, Giancarlo
2014-01-01
Abstract
Il romanzo di Canepa si origina sull'idea -di fantasia- del ritrovamento di un manoscritto sconosciuto di Petrarca. Di fatto la vicenda del sonetto ritrovato è nella sostanza pretestuosa e largamente pre-testuale: funge da innesco, fornisce punti di ripresa narrativa, si pone come nodo di convergenza e di diramazione di tutto quanto pare ruotargli intorno ed è invece il vero centro della vicenda: la bizzarria di ciò che attiene all’esistere e, nella caoticità dei segni rintracciabili nelle cose, il nesso tra sapere e non sapere, la certezza che l’inevitabile difettività del conoscibile non debba tradursi in resa da parte dell’uomo, in passività. L’exergo montaliano tratto dalla Casa dei doganieri è del tutto esplicito nell’immagine della bussola impazzita e del conto dei dadi che “più non torna”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.