Gli elementi di pericolosità geologica che possono determinare dissesti sul colle Palatino e le aree limitrofi sono essenzialmente da ricercare: 1) nelle condizioni di instabilità geo-meccanica dei terreni e delle rocce di fondazione; 2) nell’assetto morfologico locale, la cui impronta naturale è stata profondamente modificata dall’azione antropica plurimillenaria. In questo capitolo viene proposto un aggiornamento, rispetto al Secondo rapporto (Cavinato et al. 2010, Cecchi, 2010), dell'analisi delle pericolosità geologiche che insistono sul colle Palatino e sulle aree limitrofe. Tale aggiornamento si è reso necessario alla luce delle nuove informazioni e elaborazioni acquisite e prodotte a seguito della campagna di indagine condotta nel 2010, che si sono aggiunte alle informazioni già disponibili per l'area in studio. In particolare, nuove importanti informazioni circa la presenza di elementi predisponenti al dissesto delle strutture archeologiche sono state desunte da: 1. sondaggi geognostici a carotaggio continuo; 2. indagini georadar (GPR); 3. tomografie di resistività elettrica (ERT). Al momento della redazione del presente contributo, l'analisi della grande mole di dati acquisiti da questo gruppo di ricerca è in via di conclusione. È comunque possibile proporre nuove considerazioni circa gli elementi di propensione al dissesto e, non meno importante, alcune chiavi di lettura per interpretare la natura e le modalità di dissesto osservate. Nel seguito del capitolo è illustrata la Carta della suscettibilità al dissesto del colle Palatino e delle aree limitrofe. La zonazione proposta esprime la "suscettibilità" al dissesto nel territorio, ossia la presenza sul territorio di elementi predisponenti al dissesto, accertati o ipotizzati sulla base delle osservazioni, e non la pericolosità in senso stretto, che implica anche valutazioni sui tempi di ritorno e sulle dimensioni (magnitudo) dei fenomeni di dissesto associati. Questa zonazione non è ancora da intendersi come conclusiva, non essendo stato possibile terminare ad oggi l'integrazione di tutte le informazioni acquisite dai diversi gruppi di ricerca che lavorano sul colle Palatino. Di conseguenza, la suddetta carta è un prodotto non definitivo, ma suscettibile di ulteriori modifiche sulla base delle elaborazioni finali di tutte le informazioni disponibili. Infine in appendice al capitolo sono riportati i risultati di un’analisi di stabilità di un settore specifico del versante sud-occidentale del colle Palatino, dove sono in affioramento tutte le formazioni che caratterizzano la porzione superiore del substrato geologico. In particolare, l’area analizzata corrisponde alla porzione di versante soggiacente le fondazioni del tempio della Magna Mater ed i resti degli edifici ad esso contigui.

Valutazione della suscettibilità al dissesto del colle Palatino e delle aree limitrofe. Aggiornamento a seguito delle nuove campagne di indagini

PAGLIAROLI, Alessandro;
2011-01-01

Abstract

Gli elementi di pericolosità geologica che possono determinare dissesti sul colle Palatino e le aree limitrofi sono essenzialmente da ricercare: 1) nelle condizioni di instabilità geo-meccanica dei terreni e delle rocce di fondazione; 2) nell’assetto morfologico locale, la cui impronta naturale è stata profondamente modificata dall’azione antropica plurimillenaria. In questo capitolo viene proposto un aggiornamento, rispetto al Secondo rapporto (Cavinato et al. 2010, Cecchi, 2010), dell'analisi delle pericolosità geologiche che insistono sul colle Palatino e sulle aree limitrofe. Tale aggiornamento si è reso necessario alla luce delle nuove informazioni e elaborazioni acquisite e prodotte a seguito della campagna di indagine condotta nel 2010, che si sono aggiunte alle informazioni già disponibili per l'area in studio. In particolare, nuove importanti informazioni circa la presenza di elementi predisponenti al dissesto delle strutture archeologiche sono state desunte da: 1. sondaggi geognostici a carotaggio continuo; 2. indagini georadar (GPR); 3. tomografie di resistività elettrica (ERT). Al momento della redazione del presente contributo, l'analisi della grande mole di dati acquisiti da questo gruppo di ricerca è in via di conclusione. È comunque possibile proporre nuove considerazioni circa gli elementi di propensione al dissesto e, non meno importante, alcune chiavi di lettura per interpretare la natura e le modalità di dissesto osservate. Nel seguito del capitolo è illustrata la Carta della suscettibilità al dissesto del colle Palatino e delle aree limitrofe. La zonazione proposta esprime la "suscettibilità" al dissesto nel territorio, ossia la presenza sul territorio di elementi predisponenti al dissesto, accertati o ipotizzati sulla base delle osservazioni, e non la pericolosità in senso stretto, che implica anche valutazioni sui tempi di ritorno e sulle dimensioni (magnitudo) dei fenomeni di dissesto associati. Questa zonazione non è ancora da intendersi come conclusiva, non essendo stato possibile terminare ad oggi l'integrazione di tutte le informazioni acquisite dai diversi gruppi di ricerca che lavorano sul colle Palatino. Di conseguenza, la suddetta carta è un prodotto non definitivo, ma suscettibile di ulteriori modifiche sulla base delle elaborazioni finali di tutte le informazioni disponibili. Infine in appendice al capitolo sono riportati i risultati di un’analisi di stabilità di un settore specifico del versante sud-occidentale del colle Palatino, dove sono in affioramento tutte le formazioni che caratterizzano la porzione superiore del substrato geologico. In particolare, l’area analizzata corrisponde alla porzione di versante soggiacente le fondazioni del tempio della Magna Mater ed i resti degli edifici ad esso contigui.
2011
978-88-370-8737-1
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