Il sisma del 6 aprile 2009, che ha violentemente segnato l'Abruzzo e la provincia dell'Aquila in particolare, ha prodotto una nuova cesura nella storia di lunga durata della regione, investita tra il XV e il XX secolo da grandi terremoti, che hanno aggiunto al normale processo di trasformazione degli edifici fattori concorrenti in maniera determinante alla loro realtà storica e figurativa, sottoponendola ad un codice tecnico, empirico e poco controlla- bile, seguito, con gli accorgimenti legati alla sismicità delle varie zone, alla disponibilità di risorse, alle possibilità del cantiere. A rimanere gravemente colpiti sono stati, come noto, non solo la città dell'Aquila, ma numerosi centri storici minori relativamente ben conservati nel loro tessuto edilizio ed urbanistico. I provvedimenti per la ricostruzione adottati all'indomani del terremoto sono a tutt'oggi argomento di grande dibattito nel panorama nazionale e regionale, anche per la oggettiva difficoltà di definire metodologie di intervento applicabili alla ricca e articolata identità locale. A questo dibattito fa riferimento il contributo che qui si propone e ad una vicenda che va dalla fase di avvio della ricostruzione agli esiti ad oggi raggiunti. A sostenere tale vicenda l'esperienza maturata dall'autore nella partecipazione all'elaborazione di alcuni Piani di ricostruzione e nella messa a punto dell'approccio metodologico più rispondente alle tematiche del recupero del patrimonio danneggiato.
La ricostruzione in Abruzzo: tecniche costruttive tradizionali e metodi di intervento
VERAZZO, CLARA
2013-01-01
Abstract
Il sisma del 6 aprile 2009, che ha violentemente segnato l'Abruzzo e la provincia dell'Aquila in particolare, ha prodotto una nuova cesura nella storia di lunga durata della regione, investita tra il XV e il XX secolo da grandi terremoti, che hanno aggiunto al normale processo di trasformazione degli edifici fattori concorrenti in maniera determinante alla loro realtà storica e figurativa, sottoponendola ad un codice tecnico, empirico e poco controlla- bile, seguito, con gli accorgimenti legati alla sismicità delle varie zone, alla disponibilità di risorse, alle possibilità del cantiere. A rimanere gravemente colpiti sono stati, come noto, non solo la città dell'Aquila, ma numerosi centri storici minori relativamente ben conservati nel loro tessuto edilizio ed urbanistico. I provvedimenti per la ricostruzione adottati all'indomani del terremoto sono a tutt'oggi argomento di grande dibattito nel panorama nazionale e regionale, anche per la oggettiva difficoltà di definire metodologie di intervento applicabili alla ricca e articolata identità locale. A questo dibattito fa riferimento il contributo che qui si propone e ad una vicenda che va dalla fase di avvio della ricostruzione agli esiti ad oggi raggiunti. A sostenere tale vicenda l'esperienza maturata dall'autore nella partecipazione all'elaborazione di alcuni Piani di ricostruzione e nella messa a punto dell'approccio metodologico più rispondente alle tematiche del recupero del patrimonio danneggiato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.