Il "gioco" come concetto filosofico attraversa la storia del pensiero occidentale, da Eraclito a Nietzsche per citare due figure emblematica dell'età antica e moderna. Negli scritti (1946-1973) qui per la prima volta tradotti, Eugen Fink, mediante un'indagine fenomenologica condotta su alcune modalità fondamentali dell'esistenza, ne approfondisce la funzione antropologica, utile a comprendere l'umano. Se dell'uomo in quanto ens cosmologicum si può parlare solo attraverso la sua relazione con il mondo, il gioco ne è un osservatorio privilegiato, essendo un modo d'essere peculiare di questa relazione. Il gioco l'uomo interagisce con l' alterità e con l' ulteriorità: indossare maschere, assumere ruoli, attraversare soglie trasponendosi in luoghi e tempi diversi è un modo per eccedere la propria esistenza finita.
Per gioco - Saggi di antropologia filosofica
CESARONE, Virgilio
2016-01-01
Abstract
Il "gioco" come concetto filosofico attraversa la storia del pensiero occidentale, da Eraclito a Nietzsche per citare due figure emblematica dell'età antica e moderna. Negli scritti (1946-1973) qui per la prima volta tradotti, Eugen Fink, mediante un'indagine fenomenologica condotta su alcune modalità fondamentali dell'esistenza, ne approfondisce la funzione antropologica, utile a comprendere l'umano. Se dell'uomo in quanto ens cosmologicum si può parlare solo attraverso la sua relazione con il mondo, il gioco ne è un osservatorio privilegiato, essendo un modo d'essere peculiare di questa relazione. Il gioco l'uomo interagisce con l' alterità e con l' ulteriorità: indossare maschere, assumere ruoli, attraversare soglie trasponendosi in luoghi e tempi diversi è un modo per eccedere la propria esistenza finita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.