Cuba in questo volume c'è tutta, in senso diacronico e sincronico, sia negli aspetti che di lei erano noti, sia in quanto è stato perspicacemente intuito a priori dall’autore, rispetto agli eventi dei primi mesi del 2016 riferiti al diplomatico riavvicinamento da parte della superpotenza statunitense all’Isola, celebrata anche sul campo di baseball. Ma il focus sullo sport, attorno al quale è polarizzato il titolo del libro, costituisce l’apice della dissertazione, la splendida punta di diamante di una trattazione capillare e diffusa, critica ed attenta ai numerosi aspetti che concorsero in passato e contribuiscono oggi a definire il volto assai peculiare di questa terra del tutto fuori dall’ordinario, tanto per la sua bellezza che per l’unicità dell’assetto socio-politico. E lo sport, come dimostra Antonio Rico, è una metafora dell’evoluzione del Paese, una filigrana sottesa a scelte complesse di natura politica e delle quali esso detiene il polso e rivela gli esiti. La Rivoluzione scopre lo sport come possibile volto di sé, linguaggio semisconosciuto fino alla sua realizzazione, nel 1959, e mezzo nuovo finalmente, assunto per creare coesione, identità, appartenenza, ma adottato anche con giuste finalità ludiche, ricreative, educative, di costruzione armonica del corpo e della personalità del nuovo cittadino cubano libero, in un contesto che necessitava, per completarsi, di discipline alle quali appassionarsi, in un processo completo di alfabetizzazione multidisciplinare perfettamente realizzato. Anche la coreutica, la danza, nella diatesi del Balletto classico di matrice europea, caratterizzarono la fase post rivoluzionaria cubana nella persona di Alicia Alonso, étoile alla quale è stato dedicato nel 2016 il Gran Teatro de La Habana.
Prefazione a Cuba e Sport. Evoluzione di una Rivoluzione
PASQUINI, Luciana
2016-01-01
Abstract
Cuba in questo volume c'è tutta, in senso diacronico e sincronico, sia negli aspetti che di lei erano noti, sia in quanto è stato perspicacemente intuito a priori dall’autore, rispetto agli eventi dei primi mesi del 2016 riferiti al diplomatico riavvicinamento da parte della superpotenza statunitense all’Isola, celebrata anche sul campo di baseball. Ma il focus sullo sport, attorno al quale è polarizzato il titolo del libro, costituisce l’apice della dissertazione, la splendida punta di diamante di una trattazione capillare e diffusa, critica ed attenta ai numerosi aspetti che concorsero in passato e contribuiscono oggi a definire il volto assai peculiare di questa terra del tutto fuori dall’ordinario, tanto per la sua bellezza che per l’unicità dell’assetto socio-politico. E lo sport, come dimostra Antonio Rico, è una metafora dell’evoluzione del Paese, una filigrana sottesa a scelte complesse di natura politica e delle quali esso detiene il polso e rivela gli esiti. La Rivoluzione scopre lo sport come possibile volto di sé, linguaggio semisconosciuto fino alla sua realizzazione, nel 1959, e mezzo nuovo finalmente, assunto per creare coesione, identità, appartenenza, ma adottato anche con giuste finalità ludiche, ricreative, educative, di costruzione armonica del corpo e della personalità del nuovo cittadino cubano libero, in un contesto che necessitava, per completarsi, di discipline alle quali appassionarsi, in un processo completo di alfabetizzazione multidisciplinare perfettamente realizzato. Anche la coreutica, la danza, nella diatesi del Balletto classico di matrice europea, caratterizzarono la fase post rivoluzionaria cubana nella persona di Alicia Alonso, étoile alla quale è stato dedicato nel 2016 il Gran Teatro de La Habana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.