La collana Struttura e forma urbana è uno dei progetti più importanti di Giancarlo De Carlo. Sotto la sua direzione, dal 1967 al 1981, la casa editrice Il Saggiatore di Alberto Mondadori ha pubblicato 24 libri. Un’impresa editoriale che ha molti meriti. Due i principali. L’aver colmato alcuni vuoti della cultura urbana traducendo, per la prima volta in Italia, classici quali Urbanistica di Le Corbusier, La città lineare di Arturo Soria Y Mata, Città in evoluzione di Patrick Geddes, La pratica della progettazione urbana di Raimond Unwin, La natura delle città di Ludwig Hilberseimer. L’altro merito è quello di aver pubblicato alcuni libri che occupano un posto rilevante nell’odierno dibattito architettonico ed urbanistico come Il senso del territorio e Il tempo dello spazio di Kevin Lynch, Note sulla sintesi della forma di Christopher Alexander, Collage city di Colin Rowe, Indagini sulla struttura urbana di Melvin Webber, Le vicende dello zoning di Franco Mancuso. Solo per citarne alcuni. Ma cosa rimane del progetto di De Carlo? Va considerata un’esperienza editoriale ormai conclusa? O esiste una sua eredità culturale? Certo se si pensa che l’ultimo libro è stato pubblicato nel 1981, alla difficoltà di trovare molti dei testi inseriti nella collana e al fatto che la casa editrice non esiste più, è difficile sostenere la tesi dell’eredità culturale. Se, al contrario, ci si stacca da quello che il libro rappresenta in quanto oggetto, e ci si accosta alle sue diramazioni culturali, alle trame che gli autori hanno saputo innescare e al patrimonio di idee veicolato, allora è possibile sostenere che la collana Struttura e forma urbana è, ancora oggi, un patrimonio culturale di straordinario valore.
Letture dimenticate
CLEMENTE, Antonio Alberto
2007-01-01
Abstract
La collana Struttura e forma urbana è uno dei progetti più importanti di Giancarlo De Carlo. Sotto la sua direzione, dal 1967 al 1981, la casa editrice Il Saggiatore di Alberto Mondadori ha pubblicato 24 libri. Un’impresa editoriale che ha molti meriti. Due i principali. L’aver colmato alcuni vuoti della cultura urbana traducendo, per la prima volta in Italia, classici quali Urbanistica di Le Corbusier, La città lineare di Arturo Soria Y Mata, Città in evoluzione di Patrick Geddes, La pratica della progettazione urbana di Raimond Unwin, La natura delle città di Ludwig Hilberseimer. L’altro merito è quello di aver pubblicato alcuni libri che occupano un posto rilevante nell’odierno dibattito architettonico ed urbanistico come Il senso del territorio e Il tempo dello spazio di Kevin Lynch, Note sulla sintesi della forma di Christopher Alexander, Collage city di Colin Rowe, Indagini sulla struttura urbana di Melvin Webber, Le vicende dello zoning di Franco Mancuso. Solo per citarne alcuni. Ma cosa rimane del progetto di De Carlo? Va considerata un’esperienza editoriale ormai conclusa? O esiste una sua eredità culturale? Certo se si pensa che l’ultimo libro è stato pubblicato nel 1981, alla difficoltà di trovare molti dei testi inseriti nella collana e al fatto che la casa editrice non esiste più, è difficile sostenere la tesi dell’eredità culturale. Se, al contrario, ci si stacca da quello che il libro rappresenta in quanto oggetto, e ci si accosta alle sue diramazioni culturali, alle trame che gli autori hanno saputo innescare e al patrimonio di idee veicolato, allora è possibile sostenere che la collana Struttura e forma urbana è, ancora oggi, un patrimonio culturale di straordinario valore.File | Dimensione | Formato | |
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