Scritta per dichiarare, attestare e comprovare i possessi e i diritti abbaziali, la cronaca-cartulario di S. Clemente a Casuaria è reticente, pare evitare di manifestare a tutto tondo quelle prerogative papali che avrebbero potuto essere percepite in contrasto con una funzione che il monastero aveva ac- quisito dopo la conquista della futura Marsia da parte di Ruggero II: quella di caposaldo della fedeltà regia, una funzione la cui contropartita fu una garanzia di stabilità che consentì la ripresa di Casauria nella seconda metà del secolo XII.I riferimenti alla presenza delle spoglie di s. Clemente presso la chiesa abbaziale hanno d’altra parte la funzione di rimarcare in un altro modo, proprio mediante le reliquie e il culto di Clemente, la prossimità dell’abbazia pescarese all’autorità della Sede apostolica, che quella stessa ripresa favoriva con i mezzi della giustizia ecclesiastica. In questo modo, fedeltà ai Normanni a parte, il monastero pescarese collaborò fin dagli anni di Alessandro III per l’avanzata della giurisdizione romana che, soprattutto nel prosieguo, contrastò la sovranità laica nei territori della Marsia tutte le volte che essa si trovò in una situazione di incertezza. Nel contributo vengono inoltre evidenziati aspetti di cui si dovrebbe tenere conto per la realizzazione di un’edizione critica della cronaca-cartulario.

Due spade e un fodero. La cronaca-cartulario di S. Clemente a Casauria

PACIOCCO, Roberto
2016-01-01

Abstract

Scritta per dichiarare, attestare e comprovare i possessi e i diritti abbaziali, la cronaca-cartulario di S. Clemente a Casuaria è reticente, pare evitare di manifestare a tutto tondo quelle prerogative papali che avrebbero potuto essere percepite in contrasto con una funzione che il monastero aveva ac- quisito dopo la conquista della futura Marsia da parte di Ruggero II: quella di caposaldo della fedeltà regia, una funzione la cui contropartita fu una garanzia di stabilità che consentì la ripresa di Casauria nella seconda metà del secolo XII.I riferimenti alla presenza delle spoglie di s. Clemente presso la chiesa abbaziale hanno d’altra parte la funzione di rimarcare in un altro modo, proprio mediante le reliquie e il culto di Clemente, la prossimità dell’abbazia pescarese all’autorità della Sede apostolica, che quella stessa ripresa favoriva con i mezzi della giustizia ecclesiastica. In questo modo, fedeltà ai Normanni a parte, il monastero pescarese collaborò fin dagli anni di Alessandro III per l’avanzata della giurisdizione romana che, soprattutto nel prosieguo, contrastò la sovranità laica nei territori della Marsia tutte le volte che essa si trovò in una situazione di incertezza. Nel contributo vengono inoltre evidenziati aspetti di cui si dovrebbe tenere conto per la realizzazione di un’edizione critica della cronaca-cartulario.
2016
978-88-8256-086-7
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