Il saggio si occupa del destino degli Imi, i militari italiani che dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 si arresero ai tedeschi, ma invece di essere rimpatriati furono fatti prigionieri e trasferiti nei lager del Reich. All'inizio del 1944, con l'avanzata dell'Armata Rossa molti di essi furono liberati, ma invece del rimpatrio furono deportati in Unione Sovietica. Il saggio cerca di far luce sulle ragioni che spinsero i comandi dell'Armata Rossa a trasferire nei lager dell'Urss soldati di uno stato ormai cobelligerante qual era l'Italia, soffermandosi in particolare sul caso dei soldati della divisione Acqui tra i quali si registrò il più alto indice di mortalità.
L'illusione del ritorno. Gli internati acquini nei lager sovietici,
GIUSTI, MARIA TERESA
2014-01-01
Abstract
Il saggio si occupa del destino degli Imi, i militari italiani che dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 si arresero ai tedeschi, ma invece di essere rimpatriati furono fatti prigionieri e trasferiti nei lager del Reich. All'inizio del 1944, con l'avanzata dell'Armata Rossa molti di essi furono liberati, ma invece del rimpatrio furono deportati in Unione Sovietica. Il saggio cerca di far luce sulle ragioni che spinsero i comandi dell'Armata Rossa a trasferire nei lager dell'Urss soldati di uno stato ormai cobelligerante qual era l'Italia, soffermandosi in particolare sul caso dei soldati della divisione Acqui tra i quali si registrò il più alto indice di mortalità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.