La correptio Attica è il fenomeno per cui, nella poesia greca, il gruppo consonantico muta cum liquida gravita per intero sulla vocale seguente e la sillaba precedente resta aperta, cosicché essa, ove contenga una vocale breve, si presta ad essere misurata come breve. Occasionale in Omero e per lo più determinata dalla pressione del metro, cioè dalla necessità di far rientrare nello schema dell'esametro parole, sequenze o formule altrimenti incompatibili con lo schema del verso, anche nella poesia lirica arcaica la correptio è evitata e, anzi, nella lirica del sec. VII la sua vitalità appare in genere drasticamente ridotta rispetto alla tendenza già restrittiva della tradizione epica, Non c'è perciò da stupirsi se Archiloco la rifiuta del tutto. Malgrado i tentativi in senso contrario esperiti da una parte della critica, non si può infatti assegnare al poeta di Paro il fr. 17 West (che una delle due fonti attribuisce alla poesia oracolare milesia), mentre nel fr. 42. 2 West il tràdito e insensato ἔβρυζε (con correptio) deve essere corretto in ἔμυζε. Nulla permette inoltre di postulare correptio nel fr. 257, mentre nei versi trasmessi dal Pap. Oxy 4708, sempre che appartengano ad Archiloco, la presenza della correptio non è affatto certa.
Archiloco e la correptio Attica
D'ALESSANDRO, Paolo
2017-01-01
Abstract
La correptio Attica è il fenomeno per cui, nella poesia greca, il gruppo consonantico muta cum liquida gravita per intero sulla vocale seguente e la sillaba precedente resta aperta, cosicché essa, ove contenga una vocale breve, si presta ad essere misurata come breve. Occasionale in Omero e per lo più determinata dalla pressione del metro, cioè dalla necessità di far rientrare nello schema dell'esametro parole, sequenze o formule altrimenti incompatibili con lo schema del verso, anche nella poesia lirica arcaica la correptio è evitata e, anzi, nella lirica del sec. VII la sua vitalità appare in genere drasticamente ridotta rispetto alla tendenza già restrittiva della tradizione epica, Non c'è perciò da stupirsi se Archiloco la rifiuta del tutto. Malgrado i tentativi in senso contrario esperiti da una parte della critica, non si può infatti assegnare al poeta di Paro il fr. 17 West (che una delle due fonti attribuisce alla poesia oracolare milesia), mentre nel fr. 42. 2 West il tràdito e insensato ἔβρυζε (con correptio) deve essere corretto in ἔμυζε. Nulla permette inoltre di postulare correptio nel fr. 257, mentre nei versi trasmessi dal Pap. Oxy 4708, sempre che appartengano ad Archiloco, la presenza della correptio non è affatto certa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.