Riconsiderare l'approccio al progetto e, conseguentemente, alla costruzione nell’ottica della sostenibilità ambientale significa chiarire le ragioni delle scelte (dei materiali, dei processi produttivi, dei sistemi costruttivi, delle strategie gestionali, …) sottese alla trasformazione del territorio verso l'individuazione delle tecnologie più appropriate al contesto di riferimento fino all'attivazione di processi innovativi per un uso controllato delle risorse stesse. L’analisi della situazione attuale, alla luce dell’aggravarsi delle criticità ambientali (ma anche economiche e sociali) conduce ad una ulteriore fase dove le risorse, in particolare materiali, sono da ritrovare in nuovi “giacimenti”. Nell’nserirsi obbligatoriamente nella filosofia dello “zero consumo di suolo” per il rinnovo dell’ingente patrimonio edilizio (obsoleto impiantisticamente, inefficiente energicamente e a rischio strutturale) si fa strada l’ipotesi di sperimentare nuovi approvvigionamenti di materiali e nuove filiere produttive attente al ciclo di vita e alle problematiche del fine vita! Il patrimonio edilizio esistente può, in quest’ottica, considerarsi anche come il nuovo “giacimento” di materiali. La sperimentazione ha preso in considerazione casi-studio diversi, sia per le costruzioni storiche (innesti innovativi nelle preesistenze storiche) sia per quelle contemporanee (demolizione selettiva e completamento flessibile dell’involucro).
L'edilizia sostenibile
Forlani Maria Cristina
2016-01-01
Abstract
Riconsiderare l'approccio al progetto e, conseguentemente, alla costruzione nell’ottica della sostenibilità ambientale significa chiarire le ragioni delle scelte (dei materiali, dei processi produttivi, dei sistemi costruttivi, delle strategie gestionali, …) sottese alla trasformazione del territorio verso l'individuazione delle tecnologie più appropriate al contesto di riferimento fino all'attivazione di processi innovativi per un uso controllato delle risorse stesse. L’analisi della situazione attuale, alla luce dell’aggravarsi delle criticità ambientali (ma anche economiche e sociali) conduce ad una ulteriore fase dove le risorse, in particolare materiali, sono da ritrovare in nuovi “giacimenti”. Nell’nserirsi obbligatoriamente nella filosofia dello “zero consumo di suolo” per il rinnovo dell’ingente patrimonio edilizio (obsoleto impiantisticamente, inefficiente energicamente e a rischio strutturale) si fa strada l’ipotesi di sperimentare nuovi approvvigionamenti di materiali e nuove filiere produttive attente al ciclo di vita e alle problematiche del fine vita! Il patrimonio edilizio esistente può, in quest’ottica, considerarsi anche come il nuovo “giacimento” di materiali. La sperimentazione ha preso in considerazione casi-studio diversi, sia per le costruzioni storiche (innesti innovativi nelle preesistenze storiche) sia per quelle contemporanee (demolizione selettiva e completamento flessibile dell’involucro).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.