L’informativa aziendale assume notoriamente il ruolo di trasferire all’esterno dei confini dell’azienda la conoscenza sulle condizioni di equilibrio generale e particolare che la caratterizzano al fine di fornire adeguato supporto al processo di decisione dei soggetti che a vario titolo sono portatori di interessi verso l’azienda medesima (stakeholder). Il legislatore italiano, come pure quello europeo, hanno negli anni indirizzato i propri interventi normativi alla disciplina degli aspetti qualitativi e quantitativi dell’informazione di bilancio, nel tentativo di tutelare le esigenze informative delle diverse categorie di stakeholder che, in quanto soggetti “esterni” all’azienda non avrebbero altrimenti altre modalità di accesso all’informazione sull’andamento e sulle performance aziendali. Il processo di standardizzazione (mediante l’adozione degli IFRS) e di armonizzazione contabile (mediante lo strumento normativo delle direttive comunitarie) intrapreso a livello comunitario non hanno comunque impedito il manifestarsi di significativi “scandali” finanziari che accentuano, con diverse modalità, elementi di crisi dell’attuale paradigma contabile. A ciò sia aggiunga l’influenza della crisi economico-finanziaria generalizzata a livello mondiale che ha ulteriormente messo in evidenza il vulnus dell’informativa di bilancio in particolar modo in relazione alla possibilità di determinare con sufficiente tempestività lo stato di difficoltà e di successiva crisi dell’azienda allo scopo di porre eventuali rimedi in vista del potenziale ripristino delle condizioni di equilibrio a valere nel tempo. Gli organismi cui tradizionalmente è stato normativamente affidato il compito di operare una attività di controllo sulla attendibilità dell’informativa di bilancio, le società di revisione ovvero il collegio sindacale incaricato delle revisione legale dei conti, hanno progressivamente organizzato la propria attività focalizzando l’attenzione sulla misurazione del potenziale di rischio e sulla connessa verifica del rispetto del going concern principle e in ciò orientando la prospettiva di analisi, oltre che sulle informazioni contabili, anche e soprattutto sulla informativa complementare di matrice extracontabile. Numerosi sono stati infatti, in questi anni di turbolenza economica i casi di crisi e spesso anche di fallimento di grandi aziende, tenute alla revisione legale dei bilanci, il che ha attirato l’attenzione di studiosi e professionisti del settore sulla funzione del giudizio di revisione con particolare riguardo al rispetto del principio di continuità delle aziende in crisi, concentrando l’attenzione sulla congruenza tra giudizio finale del revisore e reale sorte dell’azienda in questione. Il revisore legale, o la società di revisione legale, è noto, deve esprimere il proprio giudizio sull’attendibilità del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato delle imprese sottoposte a controllo legale dei conti. Tale giudizio, può essere favorevole, può contenere rilievi dovuti a errata applicazione dei principi contabili, rilievi dovuti a situazioni di incertezza, può contenere richiami di informativa, può essere negativo ovvero risolversi in una impossibilità ad esprimere un giudizio. L’attività di revisione legale deve essere esercitata nel rispetto dei principi di revisione adottati dall’Unione Europea (principi di revisione internazionale ISA), soggetta a severi standards qualitativi e ad una vigilanza periodica. In sintesi, l’aspetto più rilevante del giudizio di revisione risiede nel fatto che i revisori hanno la responsabilità di valutare se esiste dubbio circa la capacità di un’entità economica di continuare la proprio attività per un periodo ragionevole di tempo (non superiore a 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio). La maggior parte della letteratura ha cercato di identificare quali caratteristiche (del cliente, della società di revisione, ecc.) possono essere potenzialmente associate all’emissione di un giudizio incerto sulla continuità aziendale (going-concern modified audit opinions, in sigla GCO). Nel proseguo del presente capitolo, pertanto, verrà effettuata una rassegna dei principali contributi dottrinali in tema di fattori influenzanti la decisione del revisore circa l’emissione di una GCO. Si procederà, altresì, con l’analisi della letteratura esistente sull’emissione delle GCO ed il loro possibile utilizzo come strumenti di predizione del default aziendale. Infine, allo scopo di affrontare lo studio della possibilità di favorire l’emersione della crisi aziendale grazie a strumenti di segnalazione e allerta in tempo utile a supportare il processo di ripristino delle condizioni di equilibrio, un’apposita sezione sarà dedicata ad una indagine empirica sull’utilizzo dei principali modelli di predizione della crisi presenti in letteratura su un campione di imprese italiane assoggettate alla procedura di concordato preventivo.

La prevedibilità dell’insolvenza aziendale: alcune evidenze empiriche sulle aziende italiane in concordato preventivo

Francesco De Luca
2017-01-01

Abstract

L’informativa aziendale assume notoriamente il ruolo di trasferire all’esterno dei confini dell’azienda la conoscenza sulle condizioni di equilibrio generale e particolare che la caratterizzano al fine di fornire adeguato supporto al processo di decisione dei soggetti che a vario titolo sono portatori di interessi verso l’azienda medesima (stakeholder). Il legislatore italiano, come pure quello europeo, hanno negli anni indirizzato i propri interventi normativi alla disciplina degli aspetti qualitativi e quantitativi dell’informazione di bilancio, nel tentativo di tutelare le esigenze informative delle diverse categorie di stakeholder che, in quanto soggetti “esterni” all’azienda non avrebbero altrimenti altre modalità di accesso all’informazione sull’andamento e sulle performance aziendali. Il processo di standardizzazione (mediante l’adozione degli IFRS) e di armonizzazione contabile (mediante lo strumento normativo delle direttive comunitarie) intrapreso a livello comunitario non hanno comunque impedito il manifestarsi di significativi “scandali” finanziari che accentuano, con diverse modalità, elementi di crisi dell’attuale paradigma contabile. A ciò sia aggiunga l’influenza della crisi economico-finanziaria generalizzata a livello mondiale che ha ulteriormente messo in evidenza il vulnus dell’informativa di bilancio in particolar modo in relazione alla possibilità di determinare con sufficiente tempestività lo stato di difficoltà e di successiva crisi dell’azienda allo scopo di porre eventuali rimedi in vista del potenziale ripristino delle condizioni di equilibrio a valere nel tempo. Gli organismi cui tradizionalmente è stato normativamente affidato il compito di operare una attività di controllo sulla attendibilità dell’informativa di bilancio, le società di revisione ovvero il collegio sindacale incaricato delle revisione legale dei conti, hanno progressivamente organizzato la propria attività focalizzando l’attenzione sulla misurazione del potenziale di rischio e sulla connessa verifica del rispetto del going concern principle e in ciò orientando la prospettiva di analisi, oltre che sulle informazioni contabili, anche e soprattutto sulla informativa complementare di matrice extracontabile. Numerosi sono stati infatti, in questi anni di turbolenza economica i casi di crisi e spesso anche di fallimento di grandi aziende, tenute alla revisione legale dei bilanci, il che ha attirato l’attenzione di studiosi e professionisti del settore sulla funzione del giudizio di revisione con particolare riguardo al rispetto del principio di continuità delle aziende in crisi, concentrando l’attenzione sulla congruenza tra giudizio finale del revisore e reale sorte dell’azienda in questione. Il revisore legale, o la società di revisione legale, è noto, deve esprimere il proprio giudizio sull’attendibilità del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato delle imprese sottoposte a controllo legale dei conti. Tale giudizio, può essere favorevole, può contenere rilievi dovuti a errata applicazione dei principi contabili, rilievi dovuti a situazioni di incertezza, può contenere richiami di informativa, può essere negativo ovvero risolversi in una impossibilità ad esprimere un giudizio. L’attività di revisione legale deve essere esercitata nel rispetto dei principi di revisione adottati dall’Unione Europea (principi di revisione internazionale ISA), soggetta a severi standards qualitativi e ad una vigilanza periodica. In sintesi, l’aspetto più rilevante del giudizio di revisione risiede nel fatto che i revisori hanno la responsabilità di valutare se esiste dubbio circa la capacità di un’entità economica di continuare la proprio attività per un periodo ragionevole di tempo (non superiore a 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio). La maggior parte della letteratura ha cercato di identificare quali caratteristiche (del cliente, della società di revisione, ecc.) possono essere potenzialmente associate all’emissione di un giudizio incerto sulla continuità aziendale (going-concern modified audit opinions, in sigla GCO). Nel proseguo del presente capitolo, pertanto, verrà effettuata una rassegna dei principali contributi dottrinali in tema di fattori influenzanti la decisione del revisore circa l’emissione di una GCO. Si procederà, altresì, con l’analisi della letteratura esistente sull’emissione delle GCO ed il loro possibile utilizzo come strumenti di predizione del default aziendale. Infine, allo scopo di affrontare lo studio della possibilità di favorire l’emersione della crisi aziendale grazie a strumenti di segnalazione e allerta in tempo utile a supportare il processo di ripristino delle condizioni di equilibrio, un’apposita sezione sarà dedicata ad una indagine empirica sull’utilizzo dei principali modelli di predizione della crisi presenti in letteratura su un campione di imprese italiane assoggettate alla procedura di concordato preventivo.
2017
9788892112872
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Attestazione Giappichelli 9788892112872final.pdf

Solo gestori archivio

Tipologia: PDF editoriale
Dimensione 5 MB
Formato Adobe PDF
5 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/687178
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact