Il paziente lavoro dell’architetto Lucien Kroll può essere riassunto in quello che è definito incrementalismo: “Qualsiasi metodo di raggiungere un obiettivo mediante una serie di incrementi graduali, o piccoli passi”. Formatosi presso la scuola dell’urbanista Gaston Bardet (sposato con una sociologa, la figlia di Marcel Poëte, cofondatore nel 1919 della scuola di alti studi urbani) dallo stesso ha appreso i primi principi dell’ Incrementalisme e della Vicinitude. Alla base della sua formazione i vari concetti quali la decentralizzazione (tutti i provvedimenti presi in altri luoghi non aiutano a guidare le trasformazioni ma alimentano la disgregazione); il ruolo dell’urbanista che non progetta con dei nastri di asfalto ma con delle linee di forza; l’unità di vicinato, granello di un complesso ammasso; le differenze regionali che possono diminuire per i contatti interculturali, dove l’ecologia si modifica per specializzarsi; l’uso dell’esistente senza dover azzerare ogni volta tutto il precedente. Ecologia, Partecipazione, Basse tecnologie sono argomenti trasversali e sempre presenti nei progetti di Kroll, temi al centro delle riflessioni dell’architetto belga. L’arte di fabbricare delle architetture abitabili e umanizzate in quartieri ecologici richiede il rispetto dei ritmi biologici degli umani e degli esseri viventi. L’architettura moderna, chiusa in una superata visione del rapporto uomo-ambiente, ha rifiutato ogni pulsione legata all’irrazionalità, all’irregolarità, ai sogni, ai desideri considerati tutti intralci al rigore formale del progetto. Kroll afferma che il disordine genera un caos spontaneo e vivibile. L’estetica del conflitto, ricca di varietà e vitalità, rispecchia le molteplicità delle situazioni. La ricchezza dei luoghi è riflessa nei progetti di kroll, riverberando lo spirito degli abitanti strutturandosi in situazioni organiche e irregolari, spesso incompiute e sintomatiche di uno stato evolutivo. La ricchezza della cultura artigianale si fonde sapientemente con la disponibilità di prodotti industriali a servizio di un processo creativo evolutivo, in modo incrementale, contro la sterilità della perfezione e della ripetitività.
Industrializzazione e bassa tecnologia. La difficile ricerca di un equilibrio etico.
Gianmichele Panarelli
2018-01-01
Abstract
Il paziente lavoro dell’architetto Lucien Kroll può essere riassunto in quello che è definito incrementalismo: “Qualsiasi metodo di raggiungere un obiettivo mediante una serie di incrementi graduali, o piccoli passi”. Formatosi presso la scuola dell’urbanista Gaston Bardet (sposato con una sociologa, la figlia di Marcel Poëte, cofondatore nel 1919 della scuola di alti studi urbani) dallo stesso ha appreso i primi principi dell’ Incrementalisme e della Vicinitude. Alla base della sua formazione i vari concetti quali la decentralizzazione (tutti i provvedimenti presi in altri luoghi non aiutano a guidare le trasformazioni ma alimentano la disgregazione); il ruolo dell’urbanista che non progetta con dei nastri di asfalto ma con delle linee di forza; l’unità di vicinato, granello di un complesso ammasso; le differenze regionali che possono diminuire per i contatti interculturali, dove l’ecologia si modifica per specializzarsi; l’uso dell’esistente senza dover azzerare ogni volta tutto il precedente. Ecologia, Partecipazione, Basse tecnologie sono argomenti trasversali e sempre presenti nei progetti di Kroll, temi al centro delle riflessioni dell’architetto belga. L’arte di fabbricare delle architetture abitabili e umanizzate in quartieri ecologici richiede il rispetto dei ritmi biologici degli umani e degli esseri viventi. L’architettura moderna, chiusa in una superata visione del rapporto uomo-ambiente, ha rifiutato ogni pulsione legata all’irrazionalità, all’irregolarità, ai sogni, ai desideri considerati tutti intralci al rigore formale del progetto. Kroll afferma che il disordine genera un caos spontaneo e vivibile. L’estetica del conflitto, ricca di varietà e vitalità, rispecchia le molteplicità delle situazioni. La ricchezza dei luoghi è riflessa nei progetti di kroll, riverberando lo spirito degli abitanti strutturandosi in situazioni organiche e irregolari, spesso incompiute e sintomatiche di uno stato evolutivo. La ricchezza della cultura artigianale si fonde sapientemente con la disponibilità di prodotti industriali a servizio di un processo creativo evolutivo, in modo incrementale, contro la sterilità della perfezione e della ripetitività.File | Dimensione | Formato | |
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