Una lettura della evoluzione dei sistemi sociali, politici e giuridici occidentali negli ultimi due secoli porta a evidenziare come lo strumento per il raggiungimento di una maggiore eguaglianza non soltanto formale ma riguardante le condizioni materiali dell’esistenza sia rappresentato dai diritti economico-sociali. Il modello di Stato che ne favorito l’implementazione nel Novecento (Stato sociale) ha subito in tempi recenti un forte depotenziamento a motivo della crisi economica e finanziaria. Questo ha comportato un abbassamento del livello di garanzia per i diritti sociali. La loro problematica attuazione è peraltro teorizzata da esponenti di dottrine neoliberiste che giungono a non considerarli diritti fondamentali veri e propri, ma soltanto espressione di idealità morali. Sorge quindi l’interrogativo sul destino futuro dei diritti sociali: ci sarà ancora spazio per una azione eguagliatrice portata avanti attraverso lo strumento politico e giuridico dei diritti sociali o si dovrà assistere inevitabilmente a una loro graduale dissoluzione? Un teorico che affronta di petto la questione è Gregorio Peces-Barba. Questo autore, da un lato sostiene la tesi che i diritti sociali sono diritti fondamentali a tutti gli effetti, dall'altro è ben consapevole dell’influenza che i fattori storici ed economici esercitano sulle condizioni della loro attuabilità. È utile, pertanto, ai fini della discussione sul tema delle disuguaglianze nelle società odierne, riprendere il discorso sviluppato da Peces-Barba in ordine alle condizioni di possibilità di un mantenimento della funzione dei diritti sociali nei sistemi politici attuali per dare concretezza al valore della eguaglianza, anche se si tratterà di eguaglianza basata sulla differenziazione e non sulla equiparazione.
Diritti sociali e uguaglianza nella prospettiva di Gregorio Peces-Barba
Michele Cascavilla
2018-01-01
Abstract
Una lettura della evoluzione dei sistemi sociali, politici e giuridici occidentali negli ultimi due secoli porta a evidenziare come lo strumento per il raggiungimento di una maggiore eguaglianza non soltanto formale ma riguardante le condizioni materiali dell’esistenza sia rappresentato dai diritti economico-sociali. Il modello di Stato che ne favorito l’implementazione nel Novecento (Stato sociale) ha subito in tempi recenti un forte depotenziamento a motivo della crisi economica e finanziaria. Questo ha comportato un abbassamento del livello di garanzia per i diritti sociali. La loro problematica attuazione è peraltro teorizzata da esponenti di dottrine neoliberiste che giungono a non considerarli diritti fondamentali veri e propri, ma soltanto espressione di idealità morali. Sorge quindi l’interrogativo sul destino futuro dei diritti sociali: ci sarà ancora spazio per una azione eguagliatrice portata avanti attraverso lo strumento politico e giuridico dei diritti sociali o si dovrà assistere inevitabilmente a una loro graduale dissoluzione? Un teorico che affronta di petto la questione è Gregorio Peces-Barba. Questo autore, da un lato sostiene la tesi che i diritti sociali sono diritti fondamentali a tutti gli effetti, dall'altro è ben consapevole dell’influenza che i fattori storici ed economici esercitano sulle condizioni della loro attuabilità. È utile, pertanto, ai fini della discussione sul tema delle disuguaglianze nelle società odierne, riprendere il discorso sviluppato da Peces-Barba in ordine alle condizioni di possibilità di un mantenimento della funzione dei diritti sociali nei sistemi politici attuali per dare concretezza al valore della eguaglianza, anche se si tratterà di eguaglianza basata sulla differenziazione e non sulla equiparazione.File | Dimensione | Formato | |
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