Il testo riordina i materiali della lecture sull'opera di Renzo Piano per la realizzazione della nuova chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, tenuta in occasione della inaugurazione del workshop per la riqualificazione del territorio delle cave di Apricena. La sperimentazione avanzata da Piano per questo progetto, non persegue un fine unicamente tecnicistico, tutt’altro, essa fonda le sue ragioni su alcuni aspetti fondamentali del costruire oggi con la pietra: da una parte la necessità di un materiale capace di esprimere in termini assoluti la forza espressiva dello spazio sacro; dall’altra l’esigenza di radicare nell’identità del luogo l’opera in costruzione; d’altronde... la chiesa delle origini è scavare la pietra in loco e con essa edificare il tempio, come scrive lo stesso Piano. La pietra scelta non poteva che essere quella delle cave di Apricena, poco più a nord, ai piedi della montagna garganica. Una pietra dura, compatta (nonostante la sua origine calcarea), di colore chiaro con variazioni leggere che ne esaltano la caratteristica morbidezza cromatica. Qui la pietra si fa struttura portante nella costruzione, creando nuove condizioni di equilibrio con le grandi arcate che, al suo interno, ne rimodellano forma e misura. La consapevolezza tecnica asseconda la scelta formale fino a modificarne l’originaria intenzione, in un’armonia complessiva che solo il progetto sa tenere insieme. È tutta qui la straordinarietà della ricerca di Piano, in questa capacità di confronto continuo tra sistemi costruttivi della tradizione e sperimentazione delle più innovative tecniche contemporanee.
Renzo Piano. La chiesa di Padre Pio, dal progetto alla realizzazione
Domenico Potenza
2017-01-01
Abstract
Il testo riordina i materiali della lecture sull'opera di Renzo Piano per la realizzazione della nuova chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, tenuta in occasione della inaugurazione del workshop per la riqualificazione del territorio delle cave di Apricena. La sperimentazione avanzata da Piano per questo progetto, non persegue un fine unicamente tecnicistico, tutt’altro, essa fonda le sue ragioni su alcuni aspetti fondamentali del costruire oggi con la pietra: da una parte la necessità di un materiale capace di esprimere in termini assoluti la forza espressiva dello spazio sacro; dall’altra l’esigenza di radicare nell’identità del luogo l’opera in costruzione; d’altronde... la chiesa delle origini è scavare la pietra in loco e con essa edificare il tempio, come scrive lo stesso Piano. La pietra scelta non poteva che essere quella delle cave di Apricena, poco più a nord, ai piedi della montagna garganica. Una pietra dura, compatta (nonostante la sua origine calcarea), di colore chiaro con variazioni leggere che ne esaltano la caratteristica morbidezza cromatica. Qui la pietra si fa struttura portante nella costruzione, creando nuove condizioni di equilibrio con le grandi arcate che, al suo interno, ne rimodellano forma e misura. La consapevolezza tecnica asseconda la scelta formale fino a modificarne l’originaria intenzione, in un’armonia complessiva che solo il progetto sa tenere insieme. È tutta qui la straordinarietà della ricerca di Piano, in questa capacità di confronto continuo tra sistemi costruttivi della tradizione e sperimentazione delle più innovative tecniche contemporanee.File | Dimensione | Formato | |
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