La storia di Chieti nei giorni cruciali successivi all'armistizio dell'8 settembre 1943 fino alla liberazione che avvenne nel giugno 1944, parla di una città che si è trovata sulla linea Gustav allestita dai tedeschi che si opponevano all'avanzata degli truppe anglo-americane verso il nord del paese. La città è il simbolo della reazione in un momento in cui molti hanno ceduto, compreso le autorità politiche e militari: Chieti infatti ha saputo accogliere circa centomila profughi provenienti dai paesi limitrofi, sotto la continua minaccia dei bombardamenti, delle rappresaglie e dell'evacuazione. Chieti non fu mai evacuata né fu mai dichiarata ufficialmente città aperta perché vi entrarono reparti della divisione "Nembo" e la XXXVIII compagnia paracadutisti.
Presentazione
Maria Teresa Giusti
2018-01-01
Abstract
La storia di Chieti nei giorni cruciali successivi all'armistizio dell'8 settembre 1943 fino alla liberazione che avvenne nel giugno 1944, parla di una città che si è trovata sulla linea Gustav allestita dai tedeschi che si opponevano all'avanzata degli truppe anglo-americane verso il nord del paese. La città è il simbolo della reazione in un momento in cui molti hanno ceduto, compreso le autorità politiche e militari: Chieti infatti ha saputo accogliere circa centomila profughi provenienti dai paesi limitrofi, sotto la continua minaccia dei bombardamenti, delle rappresaglie e dell'evacuazione. Chieti non fu mai evacuata né fu mai dichiarata ufficialmente città aperta perché vi entrarono reparti della divisione "Nembo" e la XXXVIII compagnia paracadutisti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.