Il contributo illustra con una prefazione le motivazioni che hanno indotto alla traduzione dell'opera originale. A cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, gli Stati Uniti conoscono una stagione di grande entusiasmo culturale, economico e sociale. Dopo la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale, un nuovo mondo di benessere e opportunità sembra davvero e finalmente alla portata di tutti. Sull’isola di Long Island, lontano dai circuiti accademici più prestigiosi, Andrew Geller diventa l’interprete principe di questa nuova modalità suburbana di sperimentare l’ultima versione del sogno americano in cui l’uso del tempo libero, lo svago e il relax (tutti nuovi concetti che vanno affermandosi proprio in quegli anni) danno la misura di una forma di benessere mai sperimentata prima. La creatività di Geller, l’uso stagionale delle case, così come la leggerezza con cui – nelle circostanze non ordinarie dei fine settimana fuori porta – i suoi committenti accettano di esplorare forme e modalità abitative non convenzionali, sono gli ingredienti alla base di un’esperienza architettonica che, ancora dopo anni, conserva intatto tutto il suo fascino.
Le case al mare di Andrew Geller (di Alastair Gordon)
Panarelli Gianmichele
2018-01-01
Abstract
Il contributo illustra con una prefazione le motivazioni che hanno indotto alla traduzione dell'opera originale. A cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, gli Stati Uniti conoscono una stagione di grande entusiasmo culturale, economico e sociale. Dopo la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale, un nuovo mondo di benessere e opportunità sembra davvero e finalmente alla portata di tutti. Sull’isola di Long Island, lontano dai circuiti accademici più prestigiosi, Andrew Geller diventa l’interprete principe di questa nuova modalità suburbana di sperimentare l’ultima versione del sogno americano in cui l’uso del tempo libero, lo svago e il relax (tutti nuovi concetti che vanno affermandosi proprio in quegli anni) danno la misura di una forma di benessere mai sperimentata prima. La creatività di Geller, l’uso stagionale delle case, così come la leggerezza con cui – nelle circostanze non ordinarie dei fine settimana fuori porta – i suoi committenti accettano di esplorare forme e modalità abitative non convenzionali, sono gli ingredienti alla base di un’esperienza architettonica che, ancora dopo anni, conserva intatto tutto il suo fascino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.