La ricerca si colloca nell'ambito dello studio del rapporto tra neuroscienze e diritto e affronta il tema specifico della capacità delle persone che è uno dei temi centrali che emerge, sin da un primo approccio, in tutti gli studi che si occupano del rapporto tra neuroscienze e diritto. Le neuroscienze cognitive consentono di occuparsi della capacità della persona con modalità elastica e modulare, in un approccio globale ed integrato che permette, nella fase operativa, di rendere "utile" e più efficacemente fruibile il modello di protezione dell'incapace elaborato dal legislatore sulla base di una (necessaria) standardizzazione . Il dibattito attuale sul tema del rapporto tra neuroscienze e scienze sociali pone in luce, in primo luogo, come le neuroscienze si propongano di svelare le correlazioni tra attività mentale e sostrato biologico che dovrebbero consentire di comprendere le reazioni del cervello agli stimoli esterni, le risposte cerebrali alle situazioni in cui una persona, nella specificità delle condizioni fisiche e di età, può trovarsi, permettendo, nel lungo periodo, la elaborazione di modelli comportamentali. La rilettura delle nozioni, in tema di capacità d'agire, capacità e incapacità naturale, esplicita l'orientamento tradizionale del giurista; l'approccio neuroscientifico può fornire all'interprete una visione più ampia nell'obiettivo di una tutela sempre più elevata e completa della persona.

Capacità e neuroscienze cognitive: un dialogo con il Prof. Stanzione, in Studi in onore di Pasquale Stanzione

EVA LECCESE
2018-01-01

Abstract

La ricerca si colloca nell'ambito dello studio del rapporto tra neuroscienze e diritto e affronta il tema specifico della capacità delle persone che è uno dei temi centrali che emerge, sin da un primo approccio, in tutti gli studi che si occupano del rapporto tra neuroscienze e diritto. Le neuroscienze cognitive consentono di occuparsi della capacità della persona con modalità elastica e modulare, in un approccio globale ed integrato che permette, nella fase operativa, di rendere "utile" e più efficacemente fruibile il modello di protezione dell'incapace elaborato dal legislatore sulla base di una (necessaria) standardizzazione . Il dibattito attuale sul tema del rapporto tra neuroscienze e scienze sociali pone in luce, in primo luogo, come le neuroscienze si propongano di svelare le correlazioni tra attività mentale e sostrato biologico che dovrebbero consentire di comprendere le reazioni del cervello agli stimoli esterni, le risposte cerebrali alle situazioni in cui una persona, nella specificità delle condizioni fisiche e di età, può trovarsi, permettendo, nel lungo periodo, la elaborazione di modelli comportamentali. La rilettura delle nozioni, in tema di capacità d'agire, capacità e incapacità naturale, esplicita l'orientamento tradizionale del giurista; l'approccio neuroscientifico può fornire all'interprete una visione più ampia nell'obiettivo di una tutela sempre più elevata e completa della persona.
2018
9788849537031
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Contributo studi Stanzione.pdf

Solo gestori archivio

Descrizione: CONTRIBUTO PUBBLICATO
Tipologia: PDF editoriale
Dimensione 253.3 kB
Formato Adobe PDF
253.3 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/705744
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact