Il testo affronta la tematica della progettazione urbana sostenibile a scala di quartiere e delle implicazioni correlate alle attuali esigenze di resilienza e adattamento dell’habitat urbano ai cambiamenti climatici, con particolare riferimento a contesti aridi e caldo-umidi. A partire dalle ricerche condotte dagli autori sul tema del mantenimento delle condizioni di confort e fruibilità dell’ambiente costruito, così come della valorizzazione dei servizi eco-sistemici ottenibili alla scala micro-urbana dalla corretta integrazione tra contesto naturale ed antropico, il contributo effettua una prima sistematizzazione degli esiti di una sperimentazione progettuale condotta da Maria Capuozzo in occasione della propria tesi di Laurea1, incentrata sulla riprogettazione di un nuovo quartiere nella area urbana DUBAI SUD in DUBAI (UEA), posta a ridosso dell’area EXPO 2020. L’esperienza appare interessante per due ordini di motivi. La possibilità di confrontarsi con il design di una porzione di città “di fondazione” scevra da preesistenti vincoli infrastrutturali, in cui poter sperimentare la libera applicazione dei criteri di sostenibilità ed efficienza bioclimatica a scala di quartiere. La possibilità di confrontarsi con condizioni climatiche estreme e con gli stringenti requisiti di efficienza nell’uso e conservazione delle risorse naturali che queste impongo. Esito del lavoro è stato lo sviluppo di una prima ipotesi insediativa, coerente dal punto di vista delle dotazioni edilizie e infrastrutturali previste dal programma iniziale e, al contempo, orientata alla messa a punto di un modello organizzativo e processuale potenzialmente replicabile, previ analitici approfondimenti, in contesti soggetti a progressivo innalzamento delle temperature e conseguente desertificazione.
Costruire adattivo. Un caso studio a Dubai (UEA)
BASTI ANTONIO
;MANIGRASSO MICHELE;CAPUOZZO MARIA
2020-01-01
Abstract
Il testo affronta la tematica della progettazione urbana sostenibile a scala di quartiere e delle implicazioni correlate alle attuali esigenze di resilienza e adattamento dell’habitat urbano ai cambiamenti climatici, con particolare riferimento a contesti aridi e caldo-umidi. A partire dalle ricerche condotte dagli autori sul tema del mantenimento delle condizioni di confort e fruibilità dell’ambiente costruito, così come della valorizzazione dei servizi eco-sistemici ottenibili alla scala micro-urbana dalla corretta integrazione tra contesto naturale ed antropico, il contributo effettua una prima sistematizzazione degli esiti di una sperimentazione progettuale condotta da Maria Capuozzo in occasione della propria tesi di Laurea1, incentrata sulla riprogettazione di un nuovo quartiere nella area urbana DUBAI SUD in DUBAI (UEA), posta a ridosso dell’area EXPO 2020. L’esperienza appare interessante per due ordini di motivi. La possibilità di confrontarsi con il design di una porzione di città “di fondazione” scevra da preesistenti vincoli infrastrutturali, in cui poter sperimentare la libera applicazione dei criteri di sostenibilità ed efficienza bioclimatica a scala di quartiere. La possibilità di confrontarsi con condizioni climatiche estreme e con gli stringenti requisiti di efficienza nell’uso e conservazione delle risorse naturali che queste impongo. Esito del lavoro è stato lo sviluppo di una prima ipotesi insediativa, coerente dal punto di vista delle dotazioni edilizie e infrastrutturali previste dal programma iniziale e, al contempo, orientata alla messa a punto di un modello organizzativo e processuale potenzialmente replicabile, previ analitici approfondimenti, in contesti soggetti a progressivo innalzamento delle temperature e conseguente desertificazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.