L’analisi che si propone riguarda la conoscenza di uno degli spazi rappresentativi della moderna Pescara, un luogo costitutivo che attraverso le sue evoluzioni conduce a ripercorrerne la recente storia, spesso coincidente con le scelte urbanistiche e compositive della cittadina adriatica. La piazza è posta in un luogo identitario, formato da essenziali congiunzioni, collegamenti che da un lato conducono verso il litorale e dall’altro si innestano con il tessuto cittadino, con la stazione che la proietta nell’entroterra. Quest’ultima ha costituito il fulcro propulsore per la composizione della nuova città che nasce da un sito periferico e sviluppa la vocazione balneare grazie alla felice istituzione dell’impianto ferroviario, decisivo per l’espansione urbana e i collegamenti con il territorio. ll contributo esamina dal punto di vista della rappresentazione le valenze materiali e immateriali di questo peculiare spazio urbano. Piazza della Rinascita nota come “salotto” concepita in funzione dei vuoti urbani prodotti dagli eventi bellici del 1943 che nel secondo dopoguerra assume una posizione prioritaria divenendo il nuovo cardine della pianificazione proposta da Luigi Piccinato. La definizione di questo luogo, le contrastate vicende legate alla sua configurazione, ai falliti programmi previsti per la piazza e il contesto urbano, dal progetto di massima redatto dal noto urbanista, ai successivi concorsi e alle ipotesi compositive che la riguardano, costituiscono il focus della ricerca che ne ripercorre le fasi salienti mettendo a confronto i documenti storici con i rilievi attuali, paragonando l’aspetto contemporaneo con le ipotesi non portate a compimento, riproposte nella dimensione digitale
Letture e riconfigurazioni di un brano di città
CATERINA PALESTINI
2020-01-01
Abstract
L’analisi che si propone riguarda la conoscenza di uno degli spazi rappresentativi della moderna Pescara, un luogo costitutivo che attraverso le sue evoluzioni conduce a ripercorrerne la recente storia, spesso coincidente con le scelte urbanistiche e compositive della cittadina adriatica. La piazza è posta in un luogo identitario, formato da essenziali congiunzioni, collegamenti che da un lato conducono verso il litorale e dall’altro si innestano con il tessuto cittadino, con la stazione che la proietta nell’entroterra. Quest’ultima ha costituito il fulcro propulsore per la composizione della nuova città che nasce da un sito periferico e sviluppa la vocazione balneare grazie alla felice istituzione dell’impianto ferroviario, decisivo per l’espansione urbana e i collegamenti con il territorio. ll contributo esamina dal punto di vista della rappresentazione le valenze materiali e immateriali di questo peculiare spazio urbano. Piazza della Rinascita nota come “salotto” concepita in funzione dei vuoti urbani prodotti dagli eventi bellici del 1943 che nel secondo dopoguerra assume una posizione prioritaria divenendo il nuovo cardine della pianificazione proposta da Luigi Piccinato. La definizione di questo luogo, le contrastate vicende legate alla sua configurazione, ai falliti programmi previsti per la piazza e il contesto urbano, dal progetto di massima redatto dal noto urbanista, ai successivi concorsi e alle ipotesi compositive che la riguardano, costituiscono il focus della ricerca che ne ripercorre le fasi salienti mettendo a confronto i documenti storici con i rilievi attuali, paragonando l’aspetto contemporaneo con le ipotesi non portate a compimento, riproposte nella dimensione digitaleFile | Dimensione | Formato | |
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