A distanza di quasi dieci anni dal sisma che ha interessato la città di L’Aquila e numerosi altri comuni della regione Abruzzo è forse possibile avviare una riflessione circa gli effetti che il processo di ricostruzione e gli ingenti flussi finanziari conseguenti hanno generato sulla rivitalizzazione dei centri colpiti, a partire dall’analisi delle dinamiche demografiche e dei valori immobiliari ante e post sisma. L’analisi delle dinamiche demografiche nell’arco di un ventennio a cavallo del 2009, può consentire di rilevare, ancorché in modo indiretto, se gli interventi post sisma abbiano contribuito a generare quelle precondizioni legate al miglioramento quanti-qualitativo dei servizi essenziali [1], tali da frenare lo spopolamento e migliorare le capacità attrattive dei comuni interessati. Per altro verso, i prezzi degli immobili possono essere considerati dei segnalatori o proxy che esprimono la sintesi tra potenza economica del territorio e qualità dell’insediamento [2]. Qualità urbana e qualità edilizia pur rappresentando concetti multidimensionali, interpretabili a partire da punti di osservazione e prospettive differenti, potrebbero comunque essere declinati attraverso l’analisi dei valori immobiliari, in qualche modo sintesi, effetto e misura complessa di tali fenomeni. Se ne deduce la possibilità di leggere, attraverso le dinamiche dei prezzi di mercato, l’incremento (o la riduzione) di utilità corrispondente ad una data dotazione di funzioni urbane, nei termini di disponibilità di servizi, di risorse economiche e culturali, di lavoro [3]. Sono stati presi in considerazione dieci comuni all’interno del cratere (6 in provincia di Pescara e 4 in provincia di L’Aquila) messi a confronto con quattro comuni collinari e montani colpiti solo marginalmente dal sisma del 2009 e caratterizzati da una forte vocazione turistica. La città di L’Aquila non è stata qui considerata: in quanto polarità urbana di riferimento regionale dal punto di vista amministrativo, territoriale e funzionale, risulta caratterizzata da specificità del tutto particolari rispetto ai piccoli comuni del cratere. Come tale necessita di una trattazione distinta.
Recupero edilizio, valori immobiliari e declino demografico nell'Abruzzo post-sisma 2009.
Carbonara S.
;Stefano D.
2020-01-01
Abstract
A distanza di quasi dieci anni dal sisma che ha interessato la città di L’Aquila e numerosi altri comuni della regione Abruzzo è forse possibile avviare una riflessione circa gli effetti che il processo di ricostruzione e gli ingenti flussi finanziari conseguenti hanno generato sulla rivitalizzazione dei centri colpiti, a partire dall’analisi delle dinamiche demografiche e dei valori immobiliari ante e post sisma. L’analisi delle dinamiche demografiche nell’arco di un ventennio a cavallo del 2009, può consentire di rilevare, ancorché in modo indiretto, se gli interventi post sisma abbiano contribuito a generare quelle precondizioni legate al miglioramento quanti-qualitativo dei servizi essenziali [1], tali da frenare lo spopolamento e migliorare le capacità attrattive dei comuni interessati. Per altro verso, i prezzi degli immobili possono essere considerati dei segnalatori o proxy che esprimono la sintesi tra potenza economica del territorio e qualità dell’insediamento [2]. Qualità urbana e qualità edilizia pur rappresentando concetti multidimensionali, interpretabili a partire da punti di osservazione e prospettive differenti, potrebbero comunque essere declinati attraverso l’analisi dei valori immobiliari, in qualche modo sintesi, effetto e misura complessa di tali fenomeni. Se ne deduce la possibilità di leggere, attraverso le dinamiche dei prezzi di mercato, l’incremento (o la riduzione) di utilità corrispondente ad una data dotazione di funzioni urbane, nei termini di disponibilità di servizi, di risorse economiche e culturali, di lavoro [3]. Sono stati presi in considerazione dieci comuni all’interno del cratere (6 in provincia di Pescara e 4 in provincia di L’Aquila) messi a confronto con quattro comuni collinari e montani colpiti solo marginalmente dal sisma del 2009 e caratterizzati da una forte vocazione turistica. La città di L’Aquila non è stata qui considerata: in quanto polarità urbana di riferimento regionale dal punto di vista amministrativo, territoriale e funzionale, risulta caratterizzata da specificità del tutto particolari rispetto ai piccoli comuni del cratere. Come tale necessita di una trattazione distinta.File | Dimensione | Formato | |
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