L’infinito è un canto rigorosamente monologico, o comunque di una dialogicità tutta interiore; ed è anche il primo canto in cui l’io lirico - senza finzioni di nomi e personaggi, e senza relazionarsi o trasfigurarsi in un tu - si frammenta in tante parti interdipendenti ma autonome. La mancanza dell’interlocutore, o del destinatario, che spesso giustifica il levarsi stesso della voce poetica, si traduce in una pratica dissociativa: occhi, cuore, orecchie, pensiero, collaborano alla sensazione infinitiva perché si oppongono l’uno all’altro, in uno scontro quasi violento, che determina la possibilità per l’io di andare oltre, ovvero di saltare, la comune percezione della realtà. Il saggio propone alcuni spunti di lettura, che, partendo dal testo dell’Infinito, ad esso riconducono come ad un nucleo generatore della storia compositiva, e comunicativa, di Leopardi.
Non detto e frammentazione dell’io nell’Infinito
Antonella Del Gatto
2020-01-01
Abstract
L’infinito è un canto rigorosamente monologico, o comunque di una dialogicità tutta interiore; ed è anche il primo canto in cui l’io lirico - senza finzioni di nomi e personaggi, e senza relazionarsi o trasfigurarsi in un tu - si frammenta in tante parti interdipendenti ma autonome. La mancanza dell’interlocutore, o del destinatario, che spesso giustifica il levarsi stesso della voce poetica, si traduce in una pratica dissociativa: occhi, cuore, orecchie, pensiero, collaborano alla sensazione infinitiva perché si oppongono l’uno all’altro, in uno scontro quasi violento, che determina la possibilità per l’io di andare oltre, ovvero di saltare, la comune percezione della realtà. Il saggio propone alcuni spunti di lettura, che, partendo dal testo dell’Infinito, ad esso riconducono come ad un nucleo generatore della storia compositiva, e comunicativa, di Leopardi.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Del Gatto.pdf
Solo gestori archivio
Tipologia:
PDF editoriale
Dimensione
324.47 kB
Formato
Adobe PDF
|
324.47 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.