Il volume ricostruisce con documenti di prima mano la breve storia degli spettacoli ospitati nella villa fuori porta di Pratolino durante il periodo di gestione del Gran Principe Ferdinando de’ Medici (1663-1713). Sulle scene del teatro, eretto nella sua forma compiuta nel 1688, si celebrava ogni anno un fertile meticciato artistico in cui i protagonisti di corte erano chiamati a collaborare e a gareggiare con alcuni dei più rinomati artisti del panorama 'nazionale', come gli scenografi Ferdinando e Francesco Bibiena, il ‘buffo’ Giovan Battista Cavana, il ‘castrato’ Matteo Sassani, il soprano Maria Maddalena Musi, i compositori Alessandro Scarlatti e Giacomo Antonio Perti. Il sistema produttivo si basava, inoltre, sul regolare coinvolgimento di botteghe artigianali specializzate e di qualificate maestranze. Il teatro di corte fiorentino della Pergola era rimasto a lungo inutilizzato dopo la morte del suo primo protettore, il cardinale Giovan Carlo de’ Medici. A questa lacuna sopperì brillantemente la centralità teatrale della villa di Pratolino. Dopo la felice stagione ferdinandea il teatro cadde in disuso e nel corso del Settecento venne spogliato dei suoi arredi, dei suoi congegni e delle scenografie. Nel 1822 la villa che lo ospitava, ormai pericolante, venne rasa al suolo per ordine del granduca Ferdinando III di Lorena. L'appendice del volume contiene una aggiornata cronologia degli spettacoli, la trascrizione di documenti inediti e una nuova ipotesi di ricostruzione, in pianta e sezione, del teatrino mediceo.
Cantar fuori porta. Storia, spettacoli e protagonisti del teatro mediceo di Pratolino (1679-1710)
Leonardo Spinelli
2020-01-01
Abstract
Il volume ricostruisce con documenti di prima mano la breve storia degli spettacoli ospitati nella villa fuori porta di Pratolino durante il periodo di gestione del Gran Principe Ferdinando de’ Medici (1663-1713). Sulle scene del teatro, eretto nella sua forma compiuta nel 1688, si celebrava ogni anno un fertile meticciato artistico in cui i protagonisti di corte erano chiamati a collaborare e a gareggiare con alcuni dei più rinomati artisti del panorama 'nazionale', come gli scenografi Ferdinando e Francesco Bibiena, il ‘buffo’ Giovan Battista Cavana, il ‘castrato’ Matteo Sassani, il soprano Maria Maddalena Musi, i compositori Alessandro Scarlatti e Giacomo Antonio Perti. Il sistema produttivo si basava, inoltre, sul regolare coinvolgimento di botteghe artigianali specializzate e di qualificate maestranze. Il teatro di corte fiorentino della Pergola era rimasto a lungo inutilizzato dopo la morte del suo primo protettore, il cardinale Giovan Carlo de’ Medici. A questa lacuna sopperì brillantemente la centralità teatrale della villa di Pratolino. Dopo la felice stagione ferdinandea il teatro cadde in disuso e nel corso del Settecento venne spogliato dei suoi arredi, dei suoi congegni e delle scenografie. Nel 1822 la villa che lo ospitava, ormai pericolante, venne rasa al suolo per ordine del granduca Ferdinando III di Lorena. L'appendice del volume contiene una aggiornata cronologia degli spettacoli, la trascrizione di documenti inediti e una nuova ipotesi di ricostruzione, in pianta e sezione, del teatrino mediceo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.