Il mancato o ridotto accesso alle occasioni educative e formative, la difficoltà a rispondere alle occasioni culturali e di apprendimento, l’emarginazione, insieme all’assenza di possibilità legate proprio all’espansione delle occasioni di vita, generanti un rapporto positivo e propositivo rispetto alla realtà circostante, ci presenta una condizione minorile estremamente critica, con la possibilità di scivolare in determinismi socio-economici altamente concretizzabili. Poste queste condizioni diventano impensabili il riscatto sociale, l’ascesa sociale, la determinazione realistica del merito, poiché fino a quando non saranno offerte a tutti le medesime opportunità di crescita, apprendimento, formazione e sviluppo non potrà vedersi affermata alcuna logica su un molto presunto concetto generale di meritocrazia, già messo in discussione sul finire degli anni Sessanta dall’ancora attuale don Lorenzo Milani che lanciava il monito, con i suoi ragazzi di Barbiana “non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra diseguali”, in Lettera a una professoressa del 1967, come denuncia sociale, rivolta in primis alla scuola, sulle disparità di condizioni sociali alla base delle differenze di rendimento scolastico. Restano invece, imperturbabili, i volti dell’infanzia tradita , annichilita, offesa, che portano stampati nei loro sguardi una domanda di cura, di difesa e di tutela che, nonostante l’attenzione al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, attende ancora risposte.

Povertà educativa e "fioritura umana": le possibilità dell'uguaglianza per il pieno sviluppo umano

Di Profio Luana
2020-01-01

Abstract

Il mancato o ridotto accesso alle occasioni educative e formative, la difficoltà a rispondere alle occasioni culturali e di apprendimento, l’emarginazione, insieme all’assenza di possibilità legate proprio all’espansione delle occasioni di vita, generanti un rapporto positivo e propositivo rispetto alla realtà circostante, ci presenta una condizione minorile estremamente critica, con la possibilità di scivolare in determinismi socio-economici altamente concretizzabili. Poste queste condizioni diventano impensabili il riscatto sociale, l’ascesa sociale, la determinazione realistica del merito, poiché fino a quando non saranno offerte a tutti le medesime opportunità di crescita, apprendimento, formazione e sviluppo non potrà vedersi affermata alcuna logica su un molto presunto concetto generale di meritocrazia, già messo in discussione sul finire degli anni Sessanta dall’ancora attuale don Lorenzo Milani che lanciava il monito, con i suoi ragazzi di Barbiana “non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra diseguali”, in Lettera a una professoressa del 1967, come denuncia sociale, rivolta in primis alla scuola, sulle disparità di condizioni sociali alla base delle differenze di rendimento scolastico. Restano invece, imperturbabili, i volti dell’infanzia tradita , annichilita, offesa, che portano stampati nei loro sguardi una domanda di cura, di difesa e di tutela che, nonostante l’attenzione al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, attende ancora risposte.
2020
9788857569048
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