La tecnica litografica alla fine del Settecento ha segnato nuovi percorsi per la stampa editoriale, pronta a rinnovarsi sul piano tecnologico e su quello comunicativo a fini commerciali. Importanti risultati si ebbero in merito al modo di presentare la produzione dei testi nell’Ottocento, con l’introduzione di un corredo iconografico. L’antica concezione espressa da Tommaso d’Aquino sulla valenza delle immagini a scopo istruttivo si rafforza quindi nella seconda metà dell’Ottocento, nella produzione delle riviste illustrate in Europa. Sulla scorta del successo raccolto da queste ultime, i romanzi, già presentati a puntate in appendice alle riviste, si dotarono presto di un valido espediente: le illustrazioni, finalizzate ad attrarre l’acquirente e a condurlo verso mondi immaginari. Lo stretto rapporto tra illustrazioni e testo apprezzato dal lettore, anche nella letteratura moderna, fu quindi il meccanismo che rinnovò l'editoria. Il linguaggio grafico, nell’esplorare le nuove potenzialità offerte dalla litografia, intravvide la possibilità di recuperare taluni soggetti delle illustrazioni classiche e di realizzarne di nuovi. Tornarono quindi le immagini di città, i luoghi delle azioni, e le scene dell’agire collettivo che riecheggiavano le scenografie teatrali. Nel mentre le tipografie continuavano a produrre collezioni di immagini di città, di grande formato, in cui si potevano apprezzare i nuovi luoghi pubblici e la bellezza delle architetture, la letteratura seguì una strada parallela appropriandosi di quelle illustrazioni per attestare una nuova era comunicativa a fronte di una società che stava cambiando.
Le illustrazioni di città nei primi testi letterari dell'800 in Italia.
Pasquale Tunzi
2020-01-01
Abstract
La tecnica litografica alla fine del Settecento ha segnato nuovi percorsi per la stampa editoriale, pronta a rinnovarsi sul piano tecnologico e su quello comunicativo a fini commerciali. Importanti risultati si ebbero in merito al modo di presentare la produzione dei testi nell’Ottocento, con l’introduzione di un corredo iconografico. L’antica concezione espressa da Tommaso d’Aquino sulla valenza delle immagini a scopo istruttivo si rafforza quindi nella seconda metà dell’Ottocento, nella produzione delle riviste illustrate in Europa. Sulla scorta del successo raccolto da queste ultime, i romanzi, già presentati a puntate in appendice alle riviste, si dotarono presto di un valido espediente: le illustrazioni, finalizzate ad attrarre l’acquirente e a condurlo verso mondi immaginari. Lo stretto rapporto tra illustrazioni e testo apprezzato dal lettore, anche nella letteratura moderna, fu quindi il meccanismo che rinnovò l'editoria. Il linguaggio grafico, nell’esplorare le nuove potenzialità offerte dalla litografia, intravvide la possibilità di recuperare taluni soggetti delle illustrazioni classiche e di realizzarne di nuovi. Tornarono quindi le immagini di città, i luoghi delle azioni, e le scene dell’agire collettivo che riecheggiavano le scenografie teatrali. Nel mentre le tipografie continuavano a produrre collezioni di immagini di città, di grande formato, in cui si potevano apprezzare i nuovi luoghi pubblici e la bellezza delle architetture, la letteratura seguì una strada parallela appropriandosi di quelle illustrazioni per attestare una nuova era comunicativa a fronte di una società che stava cambiando.File | Dimensione | Formato | |
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