“Progettazione come azione simulata” indaga la pianificazione dell’azione didattica entro contesti in cui dialogano e interagiscono attivamente saperi disciplinari e saperi pratici. La società dell’innovazione e della sostenibilità richiede cittadini critici e consapevoli della propria traiettoria personale e professionale, e una scuola che sappia articolare le dimensioni disciplinari, inter e intra-personali, attenta all’equità e alla responsabilità civile. La nuova circolarità tra scienza ed etica e il ruolo del frammento modificano la struttura della conoscenza e focalizzano l’attenzione su framework che favoriscono il dialogo tra dimensioni diverse: i terzi spazi, la resilienza e, in ambito didattico, l’interazionismo. Nell’azione didattica l’attenzione si focalizza sui processi, spazi d’azione in cui più fili rossi si intrecciano, e sugli ecosistemi formativi, proponendo nuove articolazioni sulla mediazione didattica. Quale strada per ripensare la didattica e la progettazione? Gli autori propongono metodologie come la Recherche Collaborative e il Design Based Research che invitano a una forte sinergia tra ricercatori e pratici. Il testo si avvale infatti delle pratiche, delle voci e delle riflessioni di docenti e studenti, esplicitate e condivise in percorsi di ricerca e formazione iniziale e in servizio. Dalla sistematizzazione delle produzioni dei docenti emergono le logiche sistemiche con cui muoversi nella macro e nella micro progettazione, e gli artefatti per una pianificazione flessibile, generativa, sostenibile, visibile e co-progettata con gli studenti. Tali riflessione consentono di rivisitare da una nuova prospettiva la relazione tra curricolo e lezione, prospettive diverse e sinergiche con cui osservare l’azione: l’azione è presente nella progettazione come simulazione, la progettazione è presente nell’azione come continua riassegnazione di senso.
Progettazione come azione simulata. Didattica dei processi e degli eco-sistemi
Pentucci Maila;
2021-01-01
Abstract
“Progettazione come azione simulata” indaga la pianificazione dell’azione didattica entro contesti in cui dialogano e interagiscono attivamente saperi disciplinari e saperi pratici. La società dell’innovazione e della sostenibilità richiede cittadini critici e consapevoli della propria traiettoria personale e professionale, e una scuola che sappia articolare le dimensioni disciplinari, inter e intra-personali, attenta all’equità e alla responsabilità civile. La nuova circolarità tra scienza ed etica e il ruolo del frammento modificano la struttura della conoscenza e focalizzano l’attenzione su framework che favoriscono il dialogo tra dimensioni diverse: i terzi spazi, la resilienza e, in ambito didattico, l’interazionismo. Nell’azione didattica l’attenzione si focalizza sui processi, spazi d’azione in cui più fili rossi si intrecciano, e sugli ecosistemi formativi, proponendo nuove articolazioni sulla mediazione didattica. Quale strada per ripensare la didattica e la progettazione? Gli autori propongono metodologie come la Recherche Collaborative e il Design Based Research che invitano a una forte sinergia tra ricercatori e pratici. Il testo si avvale infatti delle pratiche, delle voci e delle riflessioni di docenti e studenti, esplicitate e condivise in percorsi di ricerca e formazione iniziale e in servizio. Dalla sistematizzazione delle produzioni dei docenti emergono le logiche sistemiche con cui muoversi nella macro e nella micro progettazione, e gli artefatti per una pianificazione flessibile, generativa, sostenibile, visibile e co-progettata con gli studenti. Tali riflessione consentono di rivisitare da una nuova prospettiva la relazione tra curricolo e lezione, prospettive diverse e sinergiche con cui osservare l’azione: l’azione è presente nella progettazione come simulazione, la progettazione è presente nell’azione come continua riassegnazione di senso.File | Dimensione | Formato | |
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