Il dibattito internazionale sulla definizione e sull’identità della letteratura per l’infanzia si è avvitato negli ultimi trent’anni intorno alle condizioni di possibilità di questo magmatico universo comunicativo e del suo studio critico, esplicitandone un nodo problematico costitutivo, variamente spiegato, rigettato o valorizzato: il confine cioè tra adulto e bambino, tra autore e lettore, ora inteso come frattura insanabile, a partire dal libro spartiacque di Jaqueline Rose (1984), una forma di oppressione e colonizzazione dell’infanzia, ora come riflesso del mondo eteronormativo regolato dagli adulti, ora come espressione di un progetto pedagogico indirizzato al futuro e imprevedibile potenziale dei bambini lettori.
Oltre l'ossessione di margini e confini: adulto e bambino nella letteratura per l'infanzia
Ilaria Filograsso
Primo
2020-01-01
Abstract
Il dibattito internazionale sulla definizione e sull’identità della letteratura per l’infanzia si è avvitato negli ultimi trent’anni intorno alle condizioni di possibilità di questo magmatico universo comunicativo e del suo studio critico, esplicitandone un nodo problematico costitutivo, variamente spiegato, rigettato o valorizzato: il confine cioè tra adulto e bambino, tra autore e lettore, ora inteso come frattura insanabile, a partire dal libro spartiacque di Jaqueline Rose (1984), una forma di oppressione e colonizzazione dell’infanzia, ora come riflesso del mondo eteronormativo regolato dagli adulti, ora come espressione di un progetto pedagogico indirizzato al futuro e imprevedibile potenziale dei bambini lettori.File | Dimensione | Formato | |
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