Non la guerra, le epidemie, il cancro o gli incidenti. A livello mondiale, la prima causa di morte e invalidità per le donne tra i 15 e i 44 anni è la violenza maschile. E la situazione italiana, come rileva l’Istituto di statistica, non si discosta dalla ‘moda’. Il rischio di subire un qualche tipo di violenza da un uomo sembra far parte della ‘normalità’ femminile. Secondo le rilevazioni delle due recenti indagini Istat, nel 2005 le donne che hanno subito molestie o aggressioni sono state oltre il 5% della popolazione, in particolare le giovani. La grande parte delle violenze sono state di tipo sessuale, seguite da quelle fisiche. In termini assoluti, 6 milioni 743 mila donne tra i 16 e i 70 anni dichiarano di essere state oggetto di violenza fisica o sessuale almeno una volta nella loro vita. Il 31,9% delle donne italiane di quella fascia di età. La maggioranza dei casi è avvenuta all’interno delle ‘pareti domestiche’ ad opera dei membri della cerchia familiare e affettiva. Le donne che hanno subito una violenza nel 2006 sono un milione e 150 mila. Nei primi mesi del 2007, sono segnalati 62 casi di uccisioni, 141 tentati omicidi, 1805 violenze carnali, 10383 aggressioni con pugni, calci, ustioni, etc. Ogni giorno decine di donne continuano a subire forme plurime di violenza. Di fronte a tali cifre ci si accorge che siamo in presenza di un’emergenza civile e penale che preoccupa anche la sanità pubblica. Da tempo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha denunciato la violenza di genere come uno dei maggiori fattori di rischio. Non è solo la violenza fisica che colpisce le donne. Sono le patologie ginecologiche, gastroenterologiche, psichiatriche, etc. Di violenza si muore per mano cruenta ma anche per lento sfinimento. Oramai, siamo di fronte a un vero e proprio allarme sociale che non risparmia alcun territorio o ceto e che richiama un impressionante groviglio di diffuse corresponsabilità, nella sfera pubblica e in quella privata. Donne vittime di violenza; ma quante maniere vi sono per perpetrare una violenza contro una donna?

Introduzione. Storie di violenze quotidiane

CORCHIA LUCA
2010-01-01

Abstract

Non la guerra, le epidemie, il cancro o gli incidenti. A livello mondiale, la prima causa di morte e invalidità per le donne tra i 15 e i 44 anni è la violenza maschile. E la situazione italiana, come rileva l’Istituto di statistica, non si discosta dalla ‘moda’. Il rischio di subire un qualche tipo di violenza da un uomo sembra far parte della ‘normalità’ femminile. Secondo le rilevazioni delle due recenti indagini Istat, nel 2005 le donne che hanno subito molestie o aggressioni sono state oltre il 5% della popolazione, in particolare le giovani. La grande parte delle violenze sono state di tipo sessuale, seguite da quelle fisiche. In termini assoluti, 6 milioni 743 mila donne tra i 16 e i 70 anni dichiarano di essere state oggetto di violenza fisica o sessuale almeno una volta nella loro vita. Il 31,9% delle donne italiane di quella fascia di età. La maggioranza dei casi è avvenuta all’interno delle ‘pareti domestiche’ ad opera dei membri della cerchia familiare e affettiva. Le donne che hanno subito una violenza nel 2006 sono un milione e 150 mila. Nei primi mesi del 2007, sono segnalati 62 casi di uccisioni, 141 tentati omicidi, 1805 violenze carnali, 10383 aggressioni con pugni, calci, ustioni, etc. Ogni giorno decine di donne continuano a subire forme plurime di violenza. Di fronte a tali cifre ci si accorge che siamo in presenza di un’emergenza civile e penale che preoccupa anche la sanità pubblica. Da tempo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha denunciato la violenza di genere come uno dei maggiori fattori di rischio. Non è solo la violenza fisica che colpisce le donne. Sono le patologie ginecologiche, gastroenterologiche, psichiatriche, etc. Di violenza si muore per mano cruenta ma anche per lento sfinimento. Oramai, siamo di fronte a un vero e proprio allarme sociale che non risparmia alcun territorio o ceto e che richiama un impressionante groviglio di diffuse corresponsabilità, nella sfera pubblica e in quella privata. Donne vittime di violenza; ma quante maniere vi sono per perpetrare una violenza contro una donna?
2010
978-88-8492-693-7
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