L’interpretazione del pensiero di Habermas, oramai da decenni molto dibattuta, ha avuto sin dai primi anni ’80 anche in Italia un centro di diffusione nel gruppo di studiosi che ha animato la rivista Fenomenologia e società e il Seminario di teoria critica. Una “Comunità di Ricerca” che si è trovata in una situazione di quasi monopolio nella discussione dei suoi scritti, la maggior parte dei quali ben tradotti in pubblicazioni curate prima da Gian Enrico Rusconi e in seguito da Leonardo Ceppa. L’interesse verso l’opera di Habermas si è nel tempo allargato all’intero campo delle scienze umane e sociali, ma la sua lettura prevalente rimane ancora segnata dall’impronta di quella recezione iniziale. Al pari di ogni tradizione culturale codificata il canone della critica di Habermas è al contempo un processo, una procedura e un prodotto. In altri termini, qualcuno ha scelto secondo qualche criterio qualcosa, ottenendo un certo risultato tra quelli possibili. Nel nostro caso coloro che, con merito, hanno avviato una recezione metodica sono prevalentemente dei filosofi che, restringendo l’orizzonte interpretativo alla storia delle idee, si sono concentrati sui numerosi excursus che Habermas compie all’interno del pensiero filosofico, finendo così per distogliere l’attenzione dal “programma di ricerca” di “teoria generale della società” con cui il nostro autore presenta la sua opera almeno dal 1970.

Il programma di ricerca e la sua recezione critica

CORCHIA LUCA
2010-01-01

Abstract

L’interpretazione del pensiero di Habermas, oramai da decenni molto dibattuta, ha avuto sin dai primi anni ’80 anche in Italia un centro di diffusione nel gruppo di studiosi che ha animato la rivista Fenomenologia e società e il Seminario di teoria critica. Una “Comunità di Ricerca” che si è trovata in una situazione di quasi monopolio nella discussione dei suoi scritti, la maggior parte dei quali ben tradotti in pubblicazioni curate prima da Gian Enrico Rusconi e in seguito da Leonardo Ceppa. L’interesse verso l’opera di Habermas si è nel tempo allargato all’intero campo delle scienze umane e sociali, ma la sua lettura prevalente rimane ancora segnata dall’impronta di quella recezione iniziale. Al pari di ogni tradizione culturale codificata il canone della critica di Habermas è al contempo un processo, una procedura e un prodotto. In altri termini, qualcuno ha scelto secondo qualche criterio qualcosa, ottenendo un certo risultato tra quelli possibili. Nel nostro caso coloro che, con merito, hanno avviato una recezione metodica sono prevalentemente dei filosofi che, restringendo l’orizzonte interpretativo alla storia delle idee, si sono concentrati sui numerosi excursus che Habermas compie all’interno del pensiero filosofico, finendo così per distogliere l’attenzione dal “programma di ricerca” di “teoria generale della società” con cui il nostro autore presenta la sua opera almeno dal 1970.
2010
978-884671933-1
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