Come oltre cinquant'anni fa la crisi aperta dalla barbarie nazista, l'impatto oggi devastante dell'azione dell'essere umano sulla Terra ci interroga profondamente sull'opportunità di liquidare nella sua totalità l'umanismo o di trasformarlo. In entrambi i casi una delle possibili vie da percorrere, anziché un suo generico rifiuto è piuttosto la scelta di «quale" umanismo vogliamo perdere le tracce e quale intendiamo invece conservare. Un (post)umanismo capace di riconoscere il valore delle differenze, ma anche dell'in-differenza (rispetto alla giustizia, ai diritti e alla dignità) è probabilmente quello da preservare e dal quale possiamo cercare di (re-)imparare come essere umani

(Re)imparare a essere umani

Achella S.
2022-01-01

Abstract

Come oltre cinquant'anni fa la crisi aperta dalla barbarie nazista, l'impatto oggi devastante dell'azione dell'essere umano sulla Terra ci interroga profondamente sull'opportunità di liquidare nella sua totalità l'umanismo o di trasformarlo. In entrambi i casi una delle possibili vie da percorrere, anziché un suo generico rifiuto è piuttosto la scelta di «quale" umanismo vogliamo perdere le tracce e quale intendiamo invece conservare. Un (post)umanismo capace di riconoscere il valore delle differenze, ma anche dell'in-differenza (rispetto alla giustizia, ai diritti e alla dignità) è probabilmente quello da preservare e dal quale possiamo cercare di (re-)imparare come essere umani
2022
9788855292085
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11564/792512
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