Questo contributo prende spunto da una stimolante considerazione di Vittorio Coletti, che nella sua Nuova grammatica dell’italiano adulto ricorda quanto sia importante soffermarsi, di tanto in tanto, su come funzioni l’italiano. L’accademico della Crusca sottolinea che «osservare la lingua è come guardare al microscopio un vetrino e scoprirci dentro un mondo brulicante di vita» (Coletti 2021: 13). È proprio vero. La nostra lingua brulica di vita anche quando pensiamo che questo non avvenga. E la lingua degli ultimi due anni ha mostrato tutta la sua permeabilità, tutto il suo fascino e, perché no, anche la sua grande ricchezza. Questa grande ricchezza fa riecheggiare la «grande bellezza dell’italiano» di cui ci parla Giuseppe Patota nel suo interessante volume sul Rinascimento (Patota 2019). Lo studio di Patota si fonda su due parole che suonano come due grandi capisaldi della nostra lingua: bellezza e utilità. È questo il binomio su cui lo storico della lingua orienta il focus del suo studio, ed è questo anche il filo rosso che lega, indissolubilmente, la lingua e la società contemporanea (non a caso Giuseppe Antonelli parla della lingua in cui viviamo in un fortunato libro del 2017).

La ricchezza del lessico dell’italiano contemporaneo tra pandemia e comunicazione (2020-2022)

ortolano, pierluigi
2023-01-01

Abstract

Questo contributo prende spunto da una stimolante considerazione di Vittorio Coletti, che nella sua Nuova grammatica dell’italiano adulto ricorda quanto sia importante soffermarsi, di tanto in tanto, su come funzioni l’italiano. L’accademico della Crusca sottolinea che «osservare la lingua è come guardare al microscopio un vetrino e scoprirci dentro un mondo brulicante di vita» (Coletti 2021: 13). È proprio vero. La nostra lingua brulica di vita anche quando pensiamo che questo non avvenga. E la lingua degli ultimi due anni ha mostrato tutta la sua permeabilità, tutto il suo fascino e, perché no, anche la sua grande ricchezza. Questa grande ricchezza fa riecheggiare la «grande bellezza dell’italiano» di cui ci parla Giuseppe Patota nel suo interessante volume sul Rinascimento (Patota 2019). Lo studio di Patota si fonda su due parole che suonano come due grandi capisaldi della nostra lingua: bellezza e utilità. È questo il binomio su cui lo storico della lingua orienta il focus del suo studio, ed è questo anche il filo rosso che lega, indissolubilmente, la lingua e la società contemporanea (non a caso Giuseppe Antonelli parla della lingua in cui viviamo in un fortunato libro del 2017).
2023
978-88-6897-288-2
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