La ricezione dei lavori di Jürgen Habermas in Italia è stata costante nel corso degli anni, assecondando i dibattiti nazionali del tempo, costituendo comunità di ricercatori interessati (anche se più nel campo filosofico che sociologico) e diventando un punto di riferimento importante per il dibattito pubblico su questioni politiche internazionali. Sullo sfondo di tali indicazioni, cercheremo di illustrare le diverse fasi di ricezione del pensiero di Habermas, a partire dalla pubblicazione dei suoi primi scritti in italiano fino ad oggi, sottolineando le differenti modalità attraverso cui le sue opere sono state accolte in campo sia accademico che pubblico. Senza considerare conferenze, lezioni e seminari inediti, dei circa 800 scritti a cui ammonta la produzione habermasiana, circa la metà è stata tradotta in italiano dalle maggiori case editrici (Laterza, il Mulino, Einaudi, Feltrinelli, per citarne alcune) e riviste, perlopiù accompagnati da mirate campagne promozionali. In particolare, sono stati pubblicati quasi tutti i principali saggi filosofici e sociologici – con l’eccezione dei Vorstudien und Ergänzungen zur Theorie des kommunikativen Handelns (1984) e di pochi altri –, mentre mancano soprattutto le opere giovanili, per lo più giornalistiche. Tuttavia, a fronte della copiosa ricezione quantitativa della produzione habermasiana (si contano circa 900 saggi fra la letteratura secondaria) non è sempre conseguito un adeguato approfondimento dei suoi lavori da parte dell’accademia dominante, con l’eccezione di alcuni gruppi di lavoro interdisciplinari (composti soprattutto da filosofi, scienziati sociali, teorici politici), focalizzati sullo studio della Teoria Critica della Società e sulla teoria dell’agire comunicativo. Si è trattato di un vero Habermas Network, che da subito si è interfacciato con una più ampia rete internazionale (come le conferenze annuali Philosophy and Society di Dubrovnik e Praga e la Critical Theory Roundtable negli USA), dedita allo studio della cosiddetta “Scuola di Francoforte” attraverso le diverse generazioni. La ricostruzione della ricezione italiana del pensiero di Habermas non è stata certo facile. Non solo è stato complesso considerare i vari testi – primari e secondari – pubblicati nell’arco di oltre sei decenni, ma è stato difficile analizzare i diversi campi (accademici, politici e giornalistici) e le differenti tradizioni (marxiste, socialiste, liberal-democratiche, cattoliche), dove l’autore è presente. I commenti alle sue opere hanno inoltre accompagnato la trasformazione stessa dello “spirito del tempo” nella società italiana in un’ottica globale.
Jürgen Habermas in Italia tra teoria critica e discorso pubblico
Luca Corchia
Co-primo
;
2023-01-01
Abstract
La ricezione dei lavori di Jürgen Habermas in Italia è stata costante nel corso degli anni, assecondando i dibattiti nazionali del tempo, costituendo comunità di ricercatori interessati (anche se più nel campo filosofico che sociologico) e diventando un punto di riferimento importante per il dibattito pubblico su questioni politiche internazionali. Sullo sfondo di tali indicazioni, cercheremo di illustrare le diverse fasi di ricezione del pensiero di Habermas, a partire dalla pubblicazione dei suoi primi scritti in italiano fino ad oggi, sottolineando le differenti modalità attraverso cui le sue opere sono state accolte in campo sia accademico che pubblico. Senza considerare conferenze, lezioni e seminari inediti, dei circa 800 scritti a cui ammonta la produzione habermasiana, circa la metà è stata tradotta in italiano dalle maggiori case editrici (Laterza, il Mulino, Einaudi, Feltrinelli, per citarne alcune) e riviste, perlopiù accompagnati da mirate campagne promozionali. In particolare, sono stati pubblicati quasi tutti i principali saggi filosofici e sociologici – con l’eccezione dei Vorstudien und Ergänzungen zur Theorie des kommunikativen Handelns (1984) e di pochi altri –, mentre mancano soprattutto le opere giovanili, per lo più giornalistiche. Tuttavia, a fronte della copiosa ricezione quantitativa della produzione habermasiana (si contano circa 900 saggi fra la letteratura secondaria) non è sempre conseguito un adeguato approfondimento dei suoi lavori da parte dell’accademia dominante, con l’eccezione di alcuni gruppi di lavoro interdisciplinari (composti soprattutto da filosofi, scienziati sociali, teorici politici), focalizzati sullo studio della Teoria Critica della Società e sulla teoria dell’agire comunicativo. Si è trattato di un vero Habermas Network, che da subito si è interfacciato con una più ampia rete internazionale (come le conferenze annuali Philosophy and Society di Dubrovnik e Praga e la Critical Theory Roundtable negli USA), dedita allo studio della cosiddetta “Scuola di Francoforte” attraverso le diverse generazioni. La ricostruzione della ricezione italiana del pensiero di Habermas non è stata certo facile. Non solo è stato complesso considerare i vari testi – primari e secondari – pubblicati nell’arco di oltre sei decenni, ma è stato difficile analizzare i diversi campi (accademici, politici e giornalistici) e le differenti tradizioni (marxiste, socialiste, liberal-democratiche, cattoliche), dove l’autore è presente. I commenti alle sue opere hanno inoltre accompagnato la trasformazione stessa dello “spirito del tempo” nella società italiana in un’ottica globale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.