La Rivoluzione americana rappresenta un punto di riferimento costante e imprescindibile nella cultura statunitense. L’immagine di essa che sopravvive, in parte, ancora oggi è stata plasmata da una generazione di storici postrivoluzionari, tra cui si annoverano David Ramsay, Mercy Otis Warren e George Bancroft. Durante i primi cinquant’anni dall’indipendenza, tali storici contribuirono a trasfigurare la storia in mito. L’altra Rivoluzione esamina una costellazione eterogenea di testi più o meno noti della e sulla Rivoluzione americana nei quali si profila una rappresentazione alternativa rispetto alla sua immagine canonica celebrata dagli storici summenzionati. Si tratta di una selezione di opere propagandistiche, memoir e romanzi pubblicati tra il 1776 e il 1825, tra i quali Common Sense di Thomas Paine, The Spy: A Tale of the Neutral Ground di James Fenimore Cooper, o The Rebels: or Boston before the Revolution di Lydia Maria Child. Di questi si esaminano le modalità e le funzioni con cui prende corpo lo scarto tra realtà storica e rappresentazione letteraria. La propaganda manipola la realtà per immaginare un’alternativa; la memorialistica costruisce modelli virtuosi d’ispirazione per il popolo americano o anti-modelli che criticano la nuova società; infine, la narrativa problematizza le logiche identitarie della Early Republic ereditate dall’epoca rivoluzionaria. Tutte queste opere scompongono l’immagine omogenea della Rivoluzione americana celebrata dalle retoriche del Nation Building Process, per portarne alla luce altre, più complesse e, a volte, più contradditorie.
L'altra Rivoluzione. Rappresentazioni e rifrazioni della Guerra d'indipendenza nella letteratura americana della Early Republic
Nicola Paladin
2022-01-01
Abstract
La Rivoluzione americana rappresenta un punto di riferimento costante e imprescindibile nella cultura statunitense. L’immagine di essa che sopravvive, in parte, ancora oggi è stata plasmata da una generazione di storici postrivoluzionari, tra cui si annoverano David Ramsay, Mercy Otis Warren e George Bancroft. Durante i primi cinquant’anni dall’indipendenza, tali storici contribuirono a trasfigurare la storia in mito. L’altra Rivoluzione esamina una costellazione eterogenea di testi più o meno noti della e sulla Rivoluzione americana nei quali si profila una rappresentazione alternativa rispetto alla sua immagine canonica celebrata dagli storici summenzionati. Si tratta di una selezione di opere propagandistiche, memoir e romanzi pubblicati tra il 1776 e il 1825, tra i quali Common Sense di Thomas Paine, The Spy: A Tale of the Neutral Ground di James Fenimore Cooper, o The Rebels: or Boston before the Revolution di Lydia Maria Child. Di questi si esaminano le modalità e le funzioni con cui prende corpo lo scarto tra realtà storica e rappresentazione letteraria. La propaganda manipola la realtà per immaginare un’alternativa; la memorialistica costruisce modelli virtuosi d’ispirazione per il popolo americano o anti-modelli che criticano la nuova società; infine, la narrativa problematizza le logiche identitarie della Early Republic ereditate dall’epoca rivoluzionaria. Tutte queste opere scompongono l’immagine omogenea della Rivoluzione americana celebrata dalle retoriche del Nation Building Process, per portarne alla luce altre, più complesse e, a volte, più contradditorie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.